10 anni dopo la strage di Lampedusa: Installazione che lascia senza parole
Una scena scioccante ha catturato l’attenzione nella darsena di Milano: una barca rovesciata con la scritta “Strage di Lampedusa 3 ottobre 2013”. Questa installazione artistica serve a ricordare la terribile “strage del mare” avvenuta quel giorno, quando un peschereccio proveniente dalla Libia si capovolse davanti alle coste di Lampedusa, causando la morte di 368 persone, tra cui 83 donne e 9 minori. L’opera è stata commissionata dal Municipio 6 di Milano.
L’immagine è potente e spaventosa: braccia e mani che affiorano dalla barca ribaltata, cercando disperatamente aiuto mentre si affogano. Intorno a loro, crisantemi bianchi galleggiano, simbolo di lutto e dolore. Questo tragico evento, che ha scosso l’Italia e il mondo intero, viene così ricordato in modo viscerale e toccante.
La scelta di posizionare questa installazione nella darsena di Milano non è casuale. La città, pur essendo lontana dal mare, vuole ricordare l’importanza di questa tragedia e sensibilizzare le persone sul tema delle migrazioni e delle tragedie che si verificano nei viaggi via mare. Milano, come molte altre città italiane, è stata coinvolta nel fenomeno delle migrazioni, accogliendo molti migranti in cerca di una vita migliore.
Questa installazione serve anche da monito per non dimenticare le vittime di questa terribile strage e per chiedere un impegno concreto per prevenire futuri disastri simili. È un richiamo alla responsabilità collettiva di proteggere la vita umana e di trovare soluzioni per affrontare i flussi migratori in modo sicuro ed efficace.
L’opera d’arte ha suscitato diverse reazioni, ma è innegabile che abbia raggiunto il suo obiettivo di far riflettere e commuovere. Rappresenta un grido silenzioso di aiuto e di speranza per un mondo più giusto e umano, in cui nessuno debba affrontare la morte nel tentativo di raggiungere una vita migliore.
Questa installazione rimarrà nella darsena di Milano come un simbolo di memoria e di impegno per non dimenticare mai le vittime della “strage del mare” del 3 ottobre 2013 e per lavorare insieme verso un futuro migliore.