Disagi giovanili richiedono misure più ampie che vigilanza
La proposta pastorale 2023-2024 presentata dall’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha sollevato importanti questioni riguardanti il coinvolgimento delle famiglie nei problemi dei giovani. Secondo Delpini, il governo può fare la sua parte, ma è necessario che anche le famiglie si impegnino affinché non sembri che gli adulti siano incapaci di assumersi le proprie responsabilità.
L’arcivescovo ha sottolineato l’importanza di creare alleanze e di superare l’approccio repressivo, sostenendo che “non c’è una soluzione che passi solo da una maggiore vigilanza”. A tal fine, ha invitato a collaborare con oratori, scuole e società sportive, sostenendo che non si può agire in modo isolato.
Delpini ha anche sottolineato il problema dell’individualismo che colpisce i giovani, affermando che quando sono lasciati soli, possono finire per diventare “cani sciolti” e, alla fine, “mordono”. Ha sottolineato l’importanza degli adulti nel fornire ai giovani orientamento e modelli positivi.
L’arcivescovo ha infine affrontato il tema della violenza contro le donne, definendo preoccupante il fatto che vengano considerate quasi come una proprietà. Ha sottolineato che l’amore deve essere vissuto come un dono e non come un diritto.
La proposta pastorale 2023-2024 presentata dall’arcivescovo rappresenta un invito a riflettere sul ruolo e sulle responsabilità delle famiglie nei confronti dei giovani. Sottolinea l’importanza di creare un ambiente di sostegno e di formazione per i giovani, che permetta loro di crescere e svilupparsi in modo equilibrato.
La conferenza stampa ha evidenziato l’impegno della Chiesa nel promuovere la collaborazione tra istituzioni, famiglie e comunità per affrontare le sfide che i giovani devono affrontare oggi. L’arcivescovo ha enfatizzato che la soluzione non può essere solo l’adozione di politiche di sicurezza, ma piuttosto un approccio che coinvolga attivamente le famiglie e la società nel suo insieme.
La proposta pastorale 2023-2024 si rivolge a un’ampia fascia di età, da 25 a 60 anni, perché l’argomento riguarda sia i giovani che i genitori e gli adulti che hanno la responsabilità di fornire supporto e orientamento.
Infine, l’arcivescovo ha evidenziato il bisogno di educare i giovani all’amore come dono e di combattere l’atteggiamento che considera le donne come proprietà. Sottolinea l’importanza di promuovere una visione dell’amore basata sul rispetto reciproco e sulla valorizzazione della dignità di ogni persona.
La proposta pastorale 2023-2024 presentata dall’arcivescovo di Milano offre uno spunto importante per la riflessione sul ruolo delle famiglie nella società e sul modo in cui possano contribuire a formare una nuova generazione di giovani consapevoli e responsabili. Rafforza inoltre l’idea che affrontare le sfide che i giovani devono affrontare richieda uno sforzo congiunto di tutte le istituzioni e delle comunità.
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