Aumento dell’84% negli sbarchi, secondo Valenti
Il numero degli sbarchi di migranti sulle coste italiane è aumentato dell’84% in un anno, con un totale di 115.000 arrivi fino ad oggi. Un fenomeno preoccupante è rappresentato dal sempre maggior numero di bambine che arrivano da sole, affidate a persone spesso sconosciute. Anche i minori non accompagnati sono in aumento. Questi dati sono stati presentati dal Commissario straordinario per l’emergenza migranti, Prefetto Valerio Valenti, durante un dibattito organizzato a Palermo.
Valenti ha iniziato illustrando i numeri aggiornati degli sbarchi, sottolineando che si è passati da una fase di gestione ordinaria a una fase di gestione straordinaria, che ha portato il governo a dichiarare lo stato di emergenza. Ha elogiato la gestione del fenomeno, che ha garantito un miglioramento rispetto al passato grazie all’intervento della Croce Rossa Italiana. Tuttavia, ha criticato il Regolamento di Dublino, che impone all’Italia, come paese di primo ingresso, di gestire tutte le procedure legate alle richieste d’asilo. Questo fa sì che l’Italia diventi una sorta di “prigione” per i migranti, che devono rimanere nel paese per il tempo necessario alle procedure di asilo.
Valenti ha anche evidenziato il problema dei migranti bloccati a Ventimiglia perché respinti dalla Francia. Ha sottolineato che il numero di migranti può sembrare irrisorio, ma bisogna considerare il tema dell’integrazione, che è il più importante di tutti.
Il Prefetto ha affermato che le polemiche sull’accoglienza sono strumentali e che ci sono molti aspetti da migliorare, come i tempi lunghi per gli accertamenti e la burocrazia. Tuttavia, la vera sfida è costruire una società multiculturale basata su valori condivisi.
Valenti ha parlato anche del fenomeno dell’emergenza Ucraina, che ha contribuito alla situazione attuale, soprattutto nel Nord Italia. Ha spiegato che l’Europa ha risposto solidalmente all’emergenza Ucraina, aprendo strutture in poco tempo. Questo ha creato una distorsione nel mondo del terzo settore, che si è concentrato principalmente sull’accoglienza degli ucraini, trascurando le persone provenienti da paesi subsahariani.
Il Prefetto ha poi fornito alcuni dati sui trasferimenti da Lampedusa, che hanno raggiunto numeri record, con una media di 650 persone al giorno. Ha sottolineato che l’hotspot non è mai collassato, grazie alla gestione equilibrata e professionale di tutti gli operatori coinvolti.
Padre Ripamonti, presidente del Centro Astalli, ha sottolineato l’importanza di affrontare il tema migratorio in modo ragionevole, togliendolo dal dibattito politico e dalle campagne elettorali. Ha evidenziato la necessità di una nuova legge che risponda alle esigenze di un mondo che è cambiato.
Il Prefetto Valenti ha poi parlato del fenomeno in crescita degli sbarchi di minori non accompagnati. Ha spiegato che il 12% degli ingressi è rappresentato da minori non accompagnati, con una fascia d’età compresa tra zero e 14 anni e tra i 16 e 18 anni. Ha sottolineato la necessità di accertare tempestivamente l’età dei minori per gestirli correttamente.
Valenti ha espresso preoccupazione per un nuovo fenomeno legato all’immigrazione: l’arrivo di bambine sole, spesso affidate a parenti o persone appena conosciute. Alcune di loro vengono mandate in Italia con l’idea di doversi sposare per ottenere la cittadinanza, il che è inaccettabile.
Infine, Padre Ripamonti ha lanciato un appello affinché l’Europa adotti una politica estera comune e affronti il fenomeno migratorio come una questione che riguarda l’intera Europa. Ha raccontato un aneddoto sulla Polonia, che ha inizialmente rifiutato l’ingresso di persone provenienti dalla Bielorussia, ma ha poi dovuto accogliere milioni di persone provenienti dall’Ucraina.
In conclusione, il dibattito ha evidenziato la necessità di affrontare il fenomeno migratorio in modo ragionevole, basato su valori condivisi e con una politica comune a livello internazionale ed europeo.
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