Migranti: L’importanza dell’azione dell’UE per sostenere l’Italia, afferma Piantedosi

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha dichiarato che il blocco navale potrebbe essere incluso nel programma della premier Giorgia Meloni, se si completasse quanto previsto dalla missione Sophia. Questa missione prevedeva la collaborazione con i paesi di destinazione, come la Tunisia, per controllare e rimpatriare le persone che partono. Piantedosi ha evidenziato che i recenti sbarchi di duecento barchini provenienti da Sfax sollevano dubbi sulla volontà della Tunisia di collaborare.

Rispondendo alle dichiarazioni del ministro Salvini sul presunto coinvolgimento di una regia dietro gli sbarchi, Piantedosi ha dichiarato di non avere prove in merito e che, come ministro dell’Interno, deve avere delle prove per fare tali affermazioni.

Piantedosi ha sottolineato che molte delle norme dei decreti sicurezza sono ancora in vigore, ma che il fenomeno della migrazione è cambiato ed è necessaria un’azione dell’Europa a sostegno dell’Italia. Ha spiegato che la norma sui Centri di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) è contenuta in una cornice europea che prevede il trattenimento fino a 18 mesi delle persone destinate all’espulsione. Ha inoltre annunciato la volontà di realizzare nuovi Cpr con l’aiuto del genio militare per aumentare la capacità dello Stato di effettuare espulsioni.

Piantedosi ha evidenziato la presenza e l’impegno del governo italiano e del governo europeo a Lampedusa, sottolineando che l’isola è un primo approdo per un grande flusso migratorio che dura da decenni. Ha commentato le dichiarazioni del ministro dell’Interno francese Gerald Darmanin su Lampedusa, affermando che si tratta di una contraddizione dovuta alla politica elettorale e che Darmanin si è dimostrato consapevole del problema migratorio e dell’importanza di aiutare l’Italia.

Infine, Piantedosi ha fornito dati sui salvataggi in mare, evidenziando che su 129.000 persone arrivate, 83.000 sono state recuperate dalle strutture italiane come la Guardia di Finanza e la Guardia Costiera, mentre le ONG hanno recuperato circa 5-6.000 persone.

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