Nagorno Karabakh: Il Conflitto tra Armenia e Azerbaigian Spiegato

Il Nagorno Karabakh, una piccola regione montagnosa nel Caucaso meridionale, è un’area di 4500 chilometri quadrati situata all’interno dell’Azerbaigian, ma con una popolazione a maggioranza armena di 120mila persone. Il conflitto tra queste due nazioni risale al 1988, quando il Nagorno Karabakh ha cercato di passare dalla repubblica sovietica dell’Azerbaigian a quella dell’Armenia. Questo ha portato a scontri tra milizie etniche, che nemmeno l’intervento delle forze sovietiche è riuscito a risolvere.

Dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991, è scoppiata una vera e propria guerra tra Armenia e Azerbaigian, che ha causato almeno 30mila morti prima di raggiungere un cessate il fuoco nel 1994, grazie alla mediazione della Russia e dell’OSCE. Nel frattempo, il Nagorno Karabakh ha proclamato un governo autonomo chiamato Repubblica di Artsakh, con capitale a Stepanakert, ma questa entità non è riconosciuta a livello internazionale e l’ONU considera ancora la regione come parte dell’Azerbaigian.

Il conflitto è rimasto congelato per lungo tempo, con periodiche riprese della tensione e violazioni del cessate il fuoco. Nel frattempo, l’Azerbaigian si è riarmato grazie alla vendita di petrolio e gas, e il 27 settembre 2020 ha lanciato una nuova guerra. Questa volta, Baku ha prevalso e, dopo 44 giorni di combattimenti, il conflitto si è concluso grazie alla mediazione russa, con l’Azerbaigian che si è appropriato di 150 km quadrati di territorio armeno.

L’Azerbaigian, un paese musulmano, è sostenuto dalla Turchia, con la quale condivide affinità culturali e linguistiche. L’Armenia, invece, è di religione cristiana ed era sostenuta dalla Russia, che aveva garantito l’ultimo cessate il fuoco del 2020. Tuttavia, con l’invasione dell’Ucraina, la Russia ha trascurato l’Armenia, mentre la crisi del corridoio di Lachin, l’unico accesso tra l’Armenia e il Nagorno Karabakh, si aggravava. Le forze di peacekeeping russe non hanno impedito all’Azerbaigian di bloccare l’accesso al corridoio, che è vitale per il rifornimento di beni essenziali nell’enclave. Di conseguenza, l’Armenia ha cominciato a considerare un errore la sua dipendenza dalla Russia per quanto riguarda la sicurezza, tanto che di recente ha partecipato per la prima volta a esercitazioni militari congiunte con gli Stati Uniti.

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