Baglioni: debutto a Roma giovedì con un omaggio a Lampedusa

Claudio Baglioni, il famoso cantautore romano, è tornato sul palco con il terzo atto della sua trilogia, ‘A Tutto Cuore’. Durante una prova generale al Foro Italico, abbiamo potuto assistere alla grandiosità del progetto. Un enorme cuore rosso in 3D campeggia sul palco, su un immenso schermo diviso in tre parti. L’attesa è palpabile e viene vietato riprendere o fotografare. Claudio, in abito nero come sempre, scherza con il pubblico degli accreditati prima di iniziare la performance. E finalmente lo spettacolo ha inizio, lasciando tutti sorpresi. Sono presenti 450 luci a effetto led, 21 polistrumentisti della band orchestra diretta da Paolo Gianolio e 101 artisti che si alternano sul palco insieme a Baglioni. Ci sono 52 performers, 28 coristi e ballerini. Ci sono anche 550 costumi originali, in una coreografia ideata dal direttore artistico Giuliano Peparini.

Lo show inizia con ‘Le vie dei colori’ e mentre un ‘alter ego’ del cantante si muove sul palco, saltimbanchi, acrobati, danzatori e maschere si mescolano tra loro. Il concerto prosegue con successi come ‘E tu come stai’, ‘Dagli il via’, ‘W l’Inghilterra’, ‘Noi no’, ‘Questo piccolo grande amore’, ‘Porta Portese’ e ‘E Tu’, che termina con un finale a cappella emozionante. Durante l’esibizione, è impossibile non cantare, nemmeno per i giornalisti presenti. Claudio spiega che gli piace creare qualcosa che possa essere un’evasione dalla realtà. Cerca di far salire il numero di cose belle, sognanti, positive e interessanti, per fare in modo che le persone possano pensare anche a qualcos’altro.

Dopo il concerto, Claudio riflette sulla sua musica e sul pubblico. Dice che le persone vogliono stare insieme e forse tornare a sentirsi parte di una comunità. Parla anche della sua amata Lampedusa, dove è cittadino onorario. Sottolinea che la situazione dei migranti è un problema che richiede una soluzione, ma che non deve essere sfruttato per fini politici. Claudio critica anche gli anni della direzione artistica di ‘O Scià’, un festival che si svolgeva a Lampedusa per promuovere l’integrazione tra le diverse etnie. Dice che ottenere finanziamenti per il festival è stato difficile e che si sente un po’ sconfitto perché non vede grandi cambiamenti.

Infine, Claudio scherza sulla possibilità di tornare a Sanremo come direttore artistico e ridurre il numero di canzoni in gara per avere più possibilità di vincere. Per ora, il pubblico ha 26 appuntamenti in tutta Italia per sognare con ‘A Tutto Cuore’.

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