La morte di Giorgio Napolitano: notizia che ha fatto il giro del mondo

La notizia della morte di Giorgio Napolitano, avvenuta oggi all’età di 98 anni, ha attirato l’attenzione dei media stranieri. Dalla Russia alla Spagna, dalla Germania alla Francia, molti giornali hanno dedicato spazio alla notizia. Napolitano è stato il primo presidente italiano ad essere rieletto nella storia del dopoguerra e il primo ex-comunista a diventare presidente. Era molto apprezzato a livello internazionale, considerato un interlocutore imparziale e affidabile.

La Tass, l’agenzia di stampa russa, ha riportato la notizia della morte dell’ex presidente, sottolineando che ha rassegnato le dimissioni nel 2015 all’età di 89 anni. La Deutsche Welle ha evidenziato che Napolitano, come presidente più longevo dell’Italia moderna, ha contribuito a guidare il paese attraverso la crisi del debito sovrano dell’Unione Europea. ‘El Pais’ ha sottolineato che Napolitano, europeista convinto e rinomato statista, ha contribuito a far uscire l’Italia dalla crisi del debito nel 2011, nominando un tecnocrate della Commissione europea, Mario Monti, alla guida del governo.

Il giornale francese ‘Le Monde’ ha descritto Napolitano come un infaticabile militante, un simbolo di stabilità e longevità politica. Napolitano, comunista riformista, ha saputo dialogare con i dirigenti della Democrazia cristiana e con i sindacati. Ha partecipato a molti congressi internazionali in Europa e ha stretto legami con leader di sinistra come Willy Brandt in Germania. Ha ricevuto un visto per recarsi negli Stati Uniti nel 1978, diventando il primo membro del Partito Comunista Italiano a ottenere questo permesso.

Nel corso degli anni, Napolitano ha continuato a ricevere funzionari italiani e stranieri a Palazzo Madama, dimostrando la sua saggezza e discrezione. Il New York Times lo ha definito il “pilastro del post-comunismo italiano”, mentre il Times britannico ha sottolineato il suo scontro con Berlusconi e il suo secondo mandato senza precedenti. Il giornale belga ‘Le Soir’ ha evidenziato il suo ruolo di dirigente storico del Partito Comunista e promotore della costruzione europea.

Napolitano era noto per la sua squisita cortesia e i suoi modi impeccabili. Era un gentiluomo della vecchia scuola, un vero “signore”. Aveva un’integrità al 100%, una qualità rara nella politica italiana. Era amico dell’ex cancelliere tedesco Willy Brandt e l’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger lo definì ironicamente “il mio comunista preferito”. La sua morte rappresenta una grande perdita per l’Italia e per il mondo politico internazionale.

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