L’accusa di tradimento di Giorgia Meloni a Napolitano: presunta cospirazione con Parigi contro gli interessi nazionali

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso le sue condoglianze per la morte del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. In una nota, ha dichiarato il suo cordoglio a nome del governo italiano e ha inviato un pensiero e le condoglianze alla famiglia del defunto. Tuttavia, la freddezza della nota non è casuale. Nel corso degli anni, Meloni ha spesso espresso disprezzo nei confronti di Napolitano. Nel 2019, lo ha definito “vile incompetente e traditore” in relazione alla guerra in Libia del 2011. Inoltre, nel 2016, non ha avuto parole gentili nei suoi confronti, nonostante Napolitano avesse appena lasciato il Quirinale. Secondo Meloni, il suo lavoro non ha fatto bene all’Italia e ritiene che sia responsabile della rimozione dell’ultimo governo eletto dai cittadini nel 2008. Durante quegli anni, tutta la destra ha accusato Napolitano di cospirazioni, soprattutto in relazione alla caduta del governo Berlusconi e alle richieste della Banca Centrale Europea. Meloni ha sempre sostenuto che Napolitano fosse parte di un’oligarchia che considerava il popolo italiano come bue e che preferisse che fosse governato da un’élite. Nonostante le sue divergenze con Napolitano, Meloni ha espresso coerenza nel suo punto di vista fino alla fine. Al contrario, il presidente del Senato Ignazio La Russa e il capogruppo alla Camera Tommaso Foti di Fratelli d’Italia hanno elogiato Napolitano come una figura di spicco nella vita pubblica che ha servito le istituzioni.

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