Il Papa ammonisce dalla Francia: “Gestire il fenomeno migratorio con responsabilità europea, evitando la propaganda”

Il Papa ha sottolineato che coloro che rischiano la vita in mare non stanno invadendo, ma cercano accoglienza. Parlando agli Incontri del Mediterraneo a Marsiglia, alla presenza del presidente francese Emmanuel Macron, il Pontefice ha affermato che il porto di Marsiglia è da secoli una porta aperta sul mare, sulla Francia e sull’Europa. Ha sottolineato che molti sono partiti da qui per cercare lavoro e futuro all’estero, e molti hanno varcato la porta del continente con speranza. Ha anche notato che vari porti mediterranei si sono chiusi, alimentando le paure della gente con le parole “invasione” ed “emergenza”.

Il Papa ha poi affermato che il fenomeno migratorio non è solo un’urgenza momentanea, ma un fatto dei nostri tempi che coinvolge tre continenti intorno al Mediterraneo. Ha sottolineato l’importanza di gestire questa situazione con saggezza e responsabilità europea. Ha anche evidenziato le disuguaglianze nel Mediterraneo, con un lato che trasuda opulenza e spreco e l’altro che soffre di povertà e precarietà. Ha affermato che questa situazione non è una novità degli ultimi anni e che la Chiesa ne parla da più di cinquant’anni.

Il Papa ha sottolineato che il criterio principale nella gestione dell’accoglienza dei rifugiati non può essere il mantenimento del proprio benessere, ma la salvaguardia della dignità umana. Ha invitato le persone a considerare i rifugiati come doni e non come un peso. Ha ammonito che chiudere gli occhi davanti a questa situazione è un errore e che il futuro non sarà nella chiusura, ma nell’integrazione.

Infine, il Papa ha sottolineato l’importanza di garantire un ampio numero di ingressi legali e regolari per contrastare lo sfruttamento degli esseri umani. Ha affermato che l’integrazione è faticosa ma lungimirante, mentre l’assimilazione porta all’idea sulla realtà e compromette l’avvenire. Ha concluso dicendo che abbiamo bisogno di fraternità come del pane e che dobbiamo sostenere noi stessi nutrendo di speranza i più deboli e accogliendoli come fratelli.

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