Napolitano e l’insediamento di Monti nel 2011: Casini svela la verità dietro il presunto golpe

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel corso dell'incontro con il Presidente del Gruppo Parlamentare Unione di Centro della Camera dei Deputati Pier Ferdinando Casini , oggi 11agosto 2011. (Foto di Paolo Giandotti - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Quando nel 2011 Silvio Berlusconi fu deposto e Mario Monti fu nominato presidente del Consiglio, molti italiani credettero che fosse un colpo di genio di Giorgio Napolitano per salvare l’Italia dalla crisi finanziaria. Alcuni, però, accusarono Napolitano di aver agito in modo non costituzionale. Ora che Napolitano non è più al potere, è importante sfatare il mito che Berlusconi abbia considerato l’evento come un affronto politico o personale.

In un’intervista, l’ex alleato di Berlusconi, Pierferdinando Casini, rivela che in realtà Berlusconi era sollevato quando lasciò il Quirinale. La permanenza a Palazzo Chigi era diventata un supplizio a causa della crisi finanziaria. Napolitano esercitò la sua influenza in modo efficace per nominare Monti come primo ministro. Il governo Monti non fu votato dallo Spirito Santo, ma da una larga maggioranza parlamentare.

Casini sostiene che la teoria del golpe fu diffusa quando il governo Monti stava per terminare e si avvicinavano le elezioni politiche. Questo aiutò la campagna elettorale del centrodestra, impedendo alla Lista Monti e al Partito Democratico di ottenere un grande successo. Alla fine, il centrodestra ottenne qualche piccola soddisfazione, mentre il centrosinistra pagò maggiormente il suo sostegno al governo Monti.

La prova che Berlusconi non credeva nel golpe del Quirinale arrivò poche settimane dopo, quando Forza Italia appoggiò la rielezione di Napolitano come presidente. Non dovrebbe sorprendere, infatti, che Berlusconi fosse abile nel costruire la sua narrazione durante le campagne elettorali.

In conclusione, è importante riconoscere che la deposizione di Berlusconi e l’insediamento del governo Monti furono necessari per affrontare la crisi finanziaria. Il mito del golpe del Quirinale è stato diffuso per ragioni politiche, ma la storia dimostra che Berlusconi stesso non credeva in questa teoria.

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