Impiccamento a Trieste: macabro ritrovamento di un corpo bendato

Ieri mattina è stato trovato un uomo appeso e bendato al parapetto di protezione sulla Grande Viabilità Triestina, poco prima dello svincolo per Valmaura in direzione Venezia. Il procuratore della Repubblica di Trieste, Antonio De Nicolò, ha confermato che sul corpo non sono stati riscontrati segni di tortura o violenza. Il corpo, appartenente a un uomo di mezza età, aveva mani e piedi legati e una benda che copriva buona parte del volto. Le mani erano legate con una camicia arrotolata, mentre i piedi erano legati con nastro adesivo preso da un rocchetto trovato vicino. Durante l’ispezione cadaverica, non sono stati riscontrati segni di tortura o violenza, solo lesioni post mortem tipiche dell’impiccamento. Il medico legale ha stimato che il decesso sia avvenuto almeno 36-48 ore prima del ritrovamento, ma i dettagli verranno confermati dall’autopsia. Sulla salma sono stati trovati alcuni documenti, tra cui un certificato medico che diagnosticava una sindrome ansiosa depressiva e prescriveva una visita psichiatrica. Inoltre, è stato trovato un foglio con la prenotazione per i pasti presso la mensa Caritas di Trieste fino al 30 settembre e una denuncia di smarrimento dei documenti personali, tra cui il permesso di soggiorno e la carta di identità belga, oltre al passaporto iraniano. Tutti i documenti sono a nome di un uomo di nome B.K., nato a Teheran nel 1968, senza fissa dimora a Trieste. Saranno necessarie ulteriori indagini per confermare l’identità dell’uomo. Al momento, non ci sono prove che indichino un coinvolgimento di terze persone nella sua morte. Le indagini sono condotte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri per determinare le circostanze del decesso.

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