Diminuzione del 16% degli atti intimidatori contro amministratori e danni a beni comunali nel 2022: Csel e gli enti locali

Nel 2022, il numero di comuni italiani i cui amministratori hanno subito atti intimidatori o danneggiamenti ai propri beni è diminuito. Sono stati registrati 402 casi, di cui più della metà nel sud del Paese. La provincia di Napoli è quella con il maggior numero di casi, ben 53, rispetto a una media nazionale di 6,8. L’unica regione che non è stata interessata da questi episodi è la Valle d’Aosta. Questi dati emergono da un’elaborazione del Centro Studi Enti Locali basata sui dati del Ministero dell’Interno.

Nonostante il calo del numero di atti intimidatori, il Csel sottolinea che il numero rimane ancora troppo alto e non deve essere sottovalutato. Tuttavia, c’è una buona notizia: rispetto all’anno precedente, si è registrata una significativa diminuzione del 16%. Nel 2021 infatti erano stati censiti ben 680 casi.

La diminuzione del numero di atti intimidatori non è stata uniforme in tutto il Paese. Le regioni del nord Italia hanno registrato una riduzione del 36%, passando da 276 a 176 casi. Anche le regioni del centro Italia hanno registrato un miglioramento, seppur più contenuto, con una diminuzione del 12% da 74 a 65 casi. Al contrario, la situazione nel Mezzogiorno è rimasta sostanzialmente invariata, passando da 330 a 331 episodi. La Valle d’Aosta è l’unica regione italiana che non ha registrato casi di atti intimidatori.

A livello provinciale, Napoli è la provincia con il maggior numero di casi (53), seguita da Crotone (25), Torino (24), Roma e Cosenza (21), Lecce (20), Bari (18), Agrigento (15), Chieti (14), Modena e Nuoro (13).

I comuni del Mezzogiorno hanno ricevuto la quota maggiore dei risarcimenti destinati ai comuni colpiti da atti intimidatori o danneggiamenti, pari al 48% del totale. Seguono gli enti del nord Italia con il 33% e quelli del centro Italia con il 19%. La capitale, Roma, ha ricevuto la maggior parte delle risorse, con 503.427 euro su un totale nazionale di 14.925 euro. Seguono Milano (232.209 euro), Torino (199.400 euro), Napoli (166.447 euro) e Genova (111.245 euro).

La regione che ha ricevuto il maggior numero di risarcimenti complessivi è la Campania, con 824.435 euro, seguita dalla Lombardia (783.034 euro), dal Lazio (623.074 euro), dalla Sicilia (572.667 euro), dalla Calabria (518.423 euro) e dalla Puglia (486.332 euro).

Al Piemonte sono stati assegnati 375.493 euro, alla Toscana 287.711 euro, all’Emilia Romagna 267.380 euro, alla Sardegna 251.155 euro e al Veneto 248.263 euro. Le risorse attribuite ai comuni liguri e abruzzesi sono quasi identiche, rispettivamente 169.921 euro e 169.282 euro. Trentino Alto Adige e Umbria hanno ricevuto rispettivamente 97.502 euro e 97.181 euro. Le regioni Friuli Venezia Giulia (90.077 euro), Marche (78.257 euro), Basilicata (50.339 euro) e Molise (9.476 euro) hanno ricevuto risarcimenti minori.

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