La caduta della “prestige tv”: un panorama dominato dai fantasmi dei vecchi programmi

La televisione è in grande confusione. È evidente da soli: nessuno guarda le stesse serie tv di amici, parenti, conoscenti e persino critici. Vediamo il titolo di una serie promettente, ma bisogna cercare le recensioni o le opinioni. Non molto tempo fa, i titoli e gli articoli sulle serie da guardare erano ovunque, ben prima che il programma arrivasse sulle nostre TV o piattaforme di streaming. Ad esempio, “The White Lotus” è arrivato senza clamore. La seconda stagione è diventata popolare perché è stata girata a Taormina. Ma adesso? Il Washington Post si sta chiedendo questo in coincidenza con le conquiste sindacali degli sceneggiatori negli Stati Uniti. Dopo oltre quattro mesi di sciopero e un accordo appena raggiunto, ci sono stati due terremoti di sfondo. Primo, il declino della “prestige television”. Secondo, le piattaforme di streaming che stanno distruggendo la televisione come la conosciamo – e iniziano a trarre vantaggio dalla loro “generosità”. L’enorme quantità di nuovi contenuti offerti agli abbonati ha portato a guadagni? (è questo il loro obiettivo, non certo il nostro divertimento). Le piattaforme non sono gratuite, ma abbastanza convenienti da far sospettare che siamo noi il prodotto.

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