Autopsia esclude cadute accidentali: Donna trovata morta a letto

Un'operazione è in corso nel quartiere romano di Tor Bella Monaca, con controlli mirati volti al contrasto di ogni forma di illegalità da parte di 100 unità dell'Arma dei Carabinieri, nell'ambito di azioni pianificate dal prefetto di Roma Lamberto Giannini. Ne quartiere ieri un uomo è stato ucciso in strada in pieno giorno mentre era in auto con accanto la compagna. Il tema era stato affrontato nei giorni scorsi durante una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Le attività, organizzate d'intesa con la procura, informano i Cc, "mirano a fornire risposte sollecite a situazioni complesse che destano preoccupazione e allarme sociale, per affermare i valori della legalità e garantire sempre maggiori condizioni di sicurezza ai cittadini". Decine le perquisizioni da parte dei Carabinieri, anche con unità cinofile, alla ricerca di droga e armi. Nelle strade del quartiere sono in corso controlli, anche alla circolazione stradale con specifici posti di blocco, per la verifica di persone sospette in aree degradate. Verifiche dei Carabinieri sono in corso, insieme al personale di Acea Ato2, Areti e Italgas, sulla presenza di allacci abusivi alla rete elettrica, idrica e del gas e di eventuali occupazioni abusive degli alloggi di edilizia popolare. ANSA/ CARABINIERI ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING NPK

Laura Pin, una donna di 74 anni di Fiume Veneto (Pordenone), è stata trovata morta lo scorso 28 giugno. Contrariamente a quanto sostenuto dal marito, Severino Sist, di 75 anni, che affermava che Laura fosse caduta dal letto, l’autopsia eseguita dal medico legale Antonello Cirnelli ha stabilito che la causa della morte è un trauma cranico con una vasta emorragia cerebrale, probabile risultato di percosse. Sono stati riscontrati ematomi ed ecchimosi sul volto e sulla testa, che sembrano essere il risultato di diversi impatti, compatibili con lesioni causate da oggetti contundenti o colpi inferti a mani nude.

L’autopsia ha anche rivelato che il decesso è avvenuto il 27 giugno, un giorno prima del ritrovamento del cadavere.

Il Giudice per le Indagini Preliminari di Pordenone, all’epoca, ha riconosciuto la gravità delle prove che implicavano Severino Sist nell’omicidio e ha convalidato l’arresto. Anche i giudici del Riesame hanno confermato la tesi dell’accusa, ma non hanno ritenuto necessarie ulteriori misure cautelari, come il sequestro delle prove, a causa del pericolo di fuga o di reiterazione del reato. L’anziano è quindi indagato in stato di libertà ed è tornato a casa, che nel frattempo è stata dissequestrata dopo i rilievi scientifici.

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