Esercitazioni in Sardegna: possibile interruzione decisa dal Tar il 8 novembre
Il 8 novembre verrà discusso il ricorso presentato al Tar della Sardegna dai membri del gruppo di intervento giuridico A Foras, a nome degli antimilitaristi, contro il decreto del ministro della Difesa che ha approvato il nuovo calendario delle esercitazioni militari in Sardegna per il secondo semestre del 2023. Questa decisione è stata presa nonostante il parere contrario dei membri regionali del Comitato misto paritetico (Comipa). Gli attivisti di A Foras hanno annunciato che, oltre al ricorso legale, prevedono anche di organizzare azioni di protesta.
Gli attivisti hanno spiegato che hanno deciso di presentare il ricorso dopo aver appreso che il Comipa aveva respinto il calendario delle esercitazioni il 31 maggio e che il ministro le aveva comunque approvate con un decreto. La ragione principale del ricorso è che non è stata effettuata una valutazione di incidenza ambientale (Vinca) nei poligoni di Capo Teulada e Capo Frasca, nonostante la presenza di una zona protetta Sic e una Zps. Gli attivisti citano un caso simile in Puglia nel 2020, in cui il Tar ha fermato le esercitazioni militari per richiedere la valutazione Vinca nel poligono di Torre Veneri, che anch’esso aveva una zona Sic.
Per evitare il rischio di non ammissibilità del ricorso a causa di una possibile mancanza di rappresentanza giuridica da parte di A Foras come movimento politico, gli attivisti hanno chiesto l’aiuto dell’avvocato Carlo Augusto Melis Costa. Nel frattempo, le esercitazioni militari sono già iniziate il 2 ottobre e si svolgeranno fino al 13 ottobre con il raduno Nato Tiger 2023, che torna in Italia dopo 35 anni. Questo raduno coinvolge circa 80 velivoli provenienti da oltre 10 paesi e si tiene presso l’aeroporto di Gioia del Colle, in Puglia. Le operazioni coinvolgeranno lo spazio aereo di Puglia, Calabria e Basilicata, ma sembra che siano previste anche attività nella Sardegna, tra Capo Frasca e il poligono interforze di Quirra e Capo San Lorenzo.