Piano del mare: una guida alla nautica
Piano del Mare: Confindustria Nautica critica l’assenza di attenzione all’industria nautica
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Piano del Mare deliberato il 31 luglio scorso. Tuttavia, per l’industria nautica, il ruolo assegnato è solo marginale e inserito nell’ambito del “Turismo del mare”. Secondo Saverio Cecchi, presidente di Confindustria Nautica, questo non riflette l’importanza dell’industria nautica che rappresenta una forza occupazionale con 200.000 addetti e un valore di export di 3,7 miliardi di euro. L’industria nautica italiana è la leader mondiale nella produzione di navi da diporto, con il 51% della produzione globale, e il turismo legato alla nautica è sempre più rilevante per il Paese.
Cecchi ha commentato: “Ora dobbiamo passare all’attuazione, anche adeguando la composizione del Comitato per le politiche del mare (CIPOM) che non ha competenze specifiche sull’industria nautica”.
Confindustria Nautica auspica che vengano presto firmati e resi disponibili i decreti ministeriali relativi alla revisione dei Titoli professionali del diporto e al programma d’esame e formazione per il nuovo titolo di Ufficiale di navigazione del diporto di 2a classe. Il nuovo titolo professionale semplificato avrà una validità di 10 anni e richiederà corsi di sicurezza, antincendio, primo soccorso e il certificato di Radio operatore Short Range (SRC). Inoltre, sono elevati i limiti di abilitazione per gli Ufficiali di navigazione, i Capitani del diporto e i Comandanti del diporto.
Infine, i certificati vigenti rimangono validi e potranno essere rinnovati per conseguire l’upgrade. L’addestramento obbligatorio per i titoli STCW potrà essere effettuato sia su unità a noleggio che su unità private. Inoltre, per gli Ufficiali di navigazione e i Capitani, sono introdotte alcune funzioni alternative al periodo di imbarco obbligatorio.
