Circeo, rabbia sorella vittima: ira Rai e dettagli sulla tragedia
Martedì 14 novembre, Rai 1 trasmetterà la prima puntata di “Circeo”, una miniserie diretta da Andrea Molaioli e scritta da Flaminia Gressi, Lisa Nur Sultan e Viola Rispoli. La serie si concentra sul massacro del ’75, in cui la 19enne Rosaria Lopez venne uccisa e la 17enne Donatella Colasanti sopravvisse fingendosi morta. I responsabili delle violenze furono Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira.
La storia si focalizza principalmente sul processo successivo al delitto e sulla battaglia di Donatella Colasanti. Grazie a lei, le violenze come quelle subite dai tre ragazzi romani, fino ad allora considerate reato contro la pubblica morale, divennero reato contro la pubblica persona, grazie alla legge 66 del 1996.
L’intervista di Letizia Lopez: la sua opinione sulla miniserie Rai
Letizia Lopez, sorella di Rosaria, ha rilasciato un’intervista a FqMagazine in cui ha espresso il suo disappunto per non essere stata coinvolta nella realizzazione della miniserie: “Stanno raccontando la nostra vita e non siamo stati chiamati a dire come sono andate le cose. Non si può farlo solo con gli atti del tribunale. C’è della fantasia, era giusto così, non avendoci incontrati. Non contiamo nulla, non siamo stati informati se non a cose fatte. Perché va in onda adesso? Solo perché c’è la Giornata contro la violenza sulle donne?”.
Letizia ha anche sottolineato che, nonostante il processo abbia portato a un cambiamento legislativo, secondo lei l’esito sarebbe stato lo stesso: “Anche Donatella è stata abbandonata dalle istituzioni. Non mi sento sconfitta, è lo Stato che ha perso. Io sono solo amareggiata, ho capito i giochetti delle istituzioni. È inutile tutto l’associazionismo che gira intorno a questo tema, non gliene frega niente a nessuno. Se lo Stato è violento di per sé, non basterà una serie a rimettere a posto le cose”.
Villa Moresca: la dimora del massacro del Circeo
Il massacro del Circeo avvenne presso Villa Moresca, di proprietà della famiglia Ghira all’epoca dei fatti. Dopo il dissequestro, la villa rimase vuota per anni. Nonostante le voci sul suo totale abbandono, sembra che la struttura non sia stata lasciata completamente in rovina. Nel corso degli anni, si è verificata una presenza umana intermittente e è possibile che chiunque l’abbia acquistata la utilizzi solo in determinati periodi dell’anno.
Roberto Colasanti, fratello di Donatella, ha invece deciso di destinare la casa di quest’ultima, dopo la sua scomparsa nel 2005, alla costruzione di un Centro Antiviolenza, un luogo di riferimento per tutte le vittime di violenze. A 45 anni dal massacro del Circeo, la casa di Donatella Colasanti è diventata ufficialmente un Centro Antiviolenza.