Addio a Domenico De Masi, sociologo e sostenitore del reddito di cittadinanza
Il sociologo del lavoro Domenico De Masi è scomparso all’età di 85 anni. Nato a Rotello, un piccolo paese con appena mille abitanti in provincia di Campobasso, De Masi ha sempre posto al centro dei suoi studi e delle sue battaglie il lavoro. Sin dai tempi in cui collaborava con la rivista ‘Nord e Sud’, si è dedicato alla sociologia, anche se si laureò in Giurisprudenza all’Università di Perugia.
La sua carriera lo ha portato prima a Milano, dove lavorava presso la Cmf del gruppo IRI e ottenne un riconoscimento dalla Comunità Economica Europea, predecessore dell’attuale Unione Europea. In seguito è diventato professore di sociologia all’Università Federico II di Napoli, a Sassari, all’Orientale di Napoli e infine all’Università La Sapienza di Roma, dove ha guidato la facoltà di Scienze della Comunicazione.
De Masi si è distinto anche per le sue posizioni politiche, soprattutto negli ultimi anni. È stato vicino al Movimento 5 Stelle fondato da Beppe Grillo, e ha sostenuto attivamente l’istituzione del reddito di cittadinanza. Durante la pandemia di Covid-19, si è schierato a favore dell’espansione dello ‘smart working’ o ‘lavoro agile’, argomento che ha affrontato nel suo ultimo libro intitolato ‘La rivoluzione del lavoro intelligente’.
La morte del sociologo è stata un triste momento per la comunità accademica e per tutti coloro che lo hanno conosciuto. De Masi ha lasciato un’eredità di ricerca e analisi nel campo della sociologia del lavoro, contribuendo in modo significativo alla comprensione delle dinamiche sociali legate all’occupazione e al cambiamento del mondo del lavoro nel corso degli anni.
La sua passione per il lavoro e la sua dedizione alla sociologia resteranno un punto di riferimento per le future generazioni di studiosi. Con il suo lavoro, De Masi ha cercato di capire e affrontare le sfide e le trasformazioni dell’occupazione in un mondo sempre più complesso e globalizzato. La sua voce e il suo impegno saranno sicuramente rimpianti, ma il suo lascito continuerà ad ispirare e a guidare gli studiosi del lavoro in tutto il mondo.
Con la morte di Domenico De Masi, la sociologia del lavoro perde uno dei suoi più autorevoli rappresentanti. La sua eredità sarà sempre ricordata e il suo lavoro continuerà ad avere un impatto significativo sulle future generazioni di sociologi e ricercatori del lavoro.
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