“Approccio olistico: un’arma efficace contro i tumori”

Silvia Marsoni, una scienziata impegnata nell’oncologia, ha un approccio “olistico” nella lotta contro il cancro. La sua professione consiste nel disegnare e coordinare gli studi clinici, concentrandosi sul cancro al colon retto e al seno, e identificando metodiche sperimentali innovative come la medicina di precisione. Questi studi hanno ottenuto finanziamenti considerevoli da enti come Airc e la Comunità europea.

Marsoni ha scelto di studiare il cancro al seno e al colon perché sono molto comuni. Il cancro sfrutta la biologia delle cellule per sopravvivere e ha molte vie alternative quando si bloccano con i farmaci. È come cercare di fermare il traffico a Milano agendo su un solo semaforo, bisogna individuare i punti chiave e agire contemporaneamente su di essi. È fondamentale che la comunità scientifica sia composta da ricercatori di base e che i clinici indichino le aree in cui mancano farmaci o non si capisce cosa sta succedendo. Il nocciolo della questione è prevenire la formazione delle metastasi o curarle quando non si riesce a prevenirle.

Dopo aver studiato Medicina, Marsoni ha costruito la sua carriera tra l’Italia e gli Stati Uniti, portando la sua esperienza in Italia nel 1985. Ha lavorato in diversi istituti di ricerca e ora dedica gran parte del suo tempo a formare i giovani ricercatori.

Per anni, Marsoni ha sostenuto un approccio “olistico” contro il cancro, anche se all’inizio veniva presa in giro. Ora si è capito che questo è il modo giusto per comprendere e sconfiggere il cancro. Marsoni vorrebbe essere più giovane per poter applicare al meglio tutto ciò che ha imparato finora.

Marsoni lancerà il progetto internazionale Saggitarius il prossimo 27 settembre. Si tratta di uno studio clinico di medicina di precisione che coinvolgerà almeno 700 pazienti in 25 ospedali in Italia, Spagna e Germania. Saggitarius sfrutta le potenzialità della biopsia liquida per curare i pazienti con tumore del colon retto operabile. Tramite un approccio innovativo, si eviteranno le chemioterapie nel 70% dei casi, sostituendole con un programma di sorveglianza attiva. Per il restante 30% dei casi, si utilizzeranno terapie biologiche basate sull’immunoterapia o farmaci mirati.

Marsoni ha il desiderio di utilizzare l’intelligenza artificiale per creare un “gemello digitale” del paziente con tutte le informazioni sul tumore, il suo ambiente circostante e il sistema immunitario. Questo permetterà di prendere le decisioni giuste nella lotta contro il cancro. Marsoni lancia una sfida a se stessa e al suo team per capire le interazioni tra i tumori e il tessuto circostante.

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