Assoluzione di due maestre in Sardegna per presunti maltrattamenti all’asilo

Due maestre della scuola dell’infanzia di Santa Maria Navarrese sono state assolte dall’accusa di maltrattamenti ai danni dei bambini. La sentenza è stata emessa dal giudice del tribunale di Lanusei, Mariano Arca, e ha segnato la fine di un lungo processo durato quattro anni. Quando il giudice ha pronunciato l’assoluzione, entrambe le maestre, Francesca Piludu e Pina Mameli, sono scoppiate in un pianto liberatorio.

Francesca Piludu, difesa dagli avvocati Stefania Mereu e Antonio Careddu, era stata accusata di maltrattamenti, mentre a Pina Mameli, tutelata da Marcello Serra, veniva contestato di aver taciuto i fatti nonostante ne fosse a conoscenza. Il processo si è svolto con il rito abbreviato e la pubblica ministero Valentina Vitolo aveva chiesto una condanna a 4 anni e 4 mesi per Piludu e a 3 anni e 8 mesi per Mameli.

“La sentenza è stata la fine di un incubo per le due maestre”, ha commentato l’avvocata Stefania Mereu. “Siamo riusciti a dimostrare l’innocenza delle nostre assistite con prove documentali e una corretta interpretazione dei video che mostravano una realtà diversa rispetto alle accuse. Le undici parti civili si sono lasciate influenzare da voci senza fondamento. Con questa sentenza, la dignità e il decoro professionale delle maestre sono state ripristinate. In 35 anni di servizio, non hanno mai ricevuto alcuna sanzione disciplinare”. Le famiglie dei bambini sono state assistite dagli avvocati Luciana Pisano e Luigi Porcella.

La vicenda ha causato grande preoccupazione tra i genitori e ha scosso la comunità di Santa Maria Navarrese. Le accuse di maltrattamenti ai danni dei bambini hanno suscitato indignazione e sconcerto. Tuttavia, durante il processo, sono emerse prove che hanno dimostrato l’innocenza delle maestre. I video che erano stati presentati come prova hanno mostrato una realtà diversa da quella descritta dalle accuse.

Le maestre, con oltre trentacinque anni di servizio, hanno sempre svolto il loro lavoro con professionalità e dedizione. Non hanno mai ricevuto alcuna sanzione disciplinare e sono state sempre apprezzate dai genitori e dai colleghi. La sentenza di assoluzione ha quindi restituito loro la dignità e il rispetto che meritano.

Ora che il processo è terminato, le maestre possono finalmente voltare pagina e tornare a dedicarsi alla loro passione per l’insegnamento. Speriamo che questa vicenda possa servire da lezione per tutti noi, ricordandoci di non giudicare le persone senza prove concrete. La presunzione di innocenza deve sempre essere rispettata, soprattutto quando si tratta di professionisti che hanno dedicato la loro vita a educare e prendersi cura dei nostri bambini.

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