Calciatrice denuncia insulto razzista non rilevato dall’arbitro

Durante una partita di calcio femminile di categoria Eccellenza, si è verificato un episodio di insulto razzista, che è stato riportato sui social dall’Alessandria, la squadra della vittima, la diciottenne Awa Sylla. Durante il match contro il Torino Women, Sylla è stata raggiunta e offesa con la frase “Negra di m***a” da un’avversaria. La società alessandrina ha condannato fermamente questo comportamento inaccettabile e ha lanciato l’hastag #SiamoTutiSylla per mostrare solidarietà alla propria giocatrice e proteggerla da atti intimidatori e discriminatori.

Sulla pagina Facebook dell’Alessandria calcio femminile è stata pubblicata un’intervista con Sylla stessa, in cui lei afferma che per lei lo sport significa rispetto e divertimento. Sylla sottolinea che non condanna tutta la società, ma solo l’autrice dell’insulto, che è stato totalmente fuori luogo e inutile. Secondo Sylla, l’insulto è stato intenzionale, poiché l’avversaria l’ha raggiunta appositamente per denigrarla e insultarla, nonostante non avesse fatto nulla di male. Sylla ammette di non aver reagito all’insulto, ma afferma che quelle parole le hanno fatto molto male, soprattutto perché c’era l’arbitro dietro di lei. Ha cercato lo sguardo dell’arbitro e gli ha chiesto se avesse sentito l’insulto, ma lui ha risposto di no e che avrebbero parlato di questa situazione alla fine della partita.

Ovviamente, quanto affermato dall’arbitro non è vero. Sylla conclude dicendo che è inaccettabile ciò che è successo e chiede alla Federazione di prendere provvedimenti contro l’autrice dell’insulto.

Fonte: ANSA

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