Carlo Calenda critica Stampa, Confindustria e sindacati: sono poteri obsoleti
Carlo Calenda, leader di Azione, ha scatenato una polemica su Twitter attaccando Confindustria, stampa e sindacati, definendoli “poteri deceduti”. Secondo Calenda, la democrazia pluralistica può sopravvivere solo se tutti gli attori coinvolti svolgono il proprio ruolo in maniera responsabile, ma questa condizione non si verifica più. Ha criticato Confindustria, sottolineando che il Presidente non ha esperienza nel settore industriale né una laurea, ma pretende un posto di lavoro all’Università di Confindustria. Calenda ha definito il suo discorso un concentrato di retorica sui valori e l’etica dell’impresa, ma ha osservato che nessun grande imprenditore ha commentato questa situazione. Riguardo ai sindacati, ha accusato Maurizio Landini di cercare un posto in politica, probabilmente per le elezioni europee, e ha affermato che ha bisogno del sostegno di Repubblica, che è di proprietà degli Elkann. Ha criticato Landini per aver combattuto contro Marchionne quando gli investimenti in Italia aumentavano, ma ora che la Fiat lascia il paese, rimane in silenzio. Calenda ha anche sottolineato che Landini ha promosso un referendum contro il job act mentre licenziava il suo portavoce utilizzando proprio questa legge. Infine, ha criticato l’informazione, sostenendo che i giornali hanno pochi lettori e, tranne alcune eccezioni, si sono radicalizzati per attirare l’attenzione delle persone. Ha concluso dicendo che i giornali si dividono in “Destra fascista” e “Sinistra amica dei Gay”, dimostrando un livello molto basso di informazione.