Carlo Calenda: Il dilemma del riformismo nimby
La decisione di spostare il rigassificatore da Piombino a Vado è stata definita come una scelta politica da parte del leader di Azione. Tuttavia, la questione è molto più semplice e riguarda l’accordo preso dal governo Draghi con gli enti locali. È importante mantenere un po’ di coerenza in questa situazione.
In passato, ogni volta che si è trattato di installare un rigassificatore, si è assistito alla stessa recita, con solo alcune differenze a seconda delle convenienze politiche. Quando la nave Golar Tundra doveva essere posizionata a Piombino, il sindaco di Fratelli d’Italia si oppose, mentre il governatore del Pd, Eugenio Giani, era d’accordo con il governo Draghi. Ora, con l’intenzione di spostare la nave rigassificatrice dalla Toscana a Vado Ligure, sono il Pd locale e il M5s ad opporsi, mentre il governatore di centrodestra, Giovanni Toti, è d’accordo con il governo Meloni. Le argomentazioni sono le stesse che si sentono da parte dei movimenti ambientalisti quando si tratta di bloccare qualsiasi tipo di opera.
È importante sottolineare che questa decisione non è basata su ragioni politiche, come affermato da alcuni, ma piuttosto sull’accordo preso dal governo Draghi con gli enti locali. È fondamentale comprendere che la scelta del luogo in cui installare un rigassificatore non dovrebbe essere influenzata da interessi politici, ma piuttosto da valutazioni tecniche ed economiche.
È comprensibile che ci siano preoccupazioni riguardo all’impatto ambientale di tali strutture, ma è importante anche considerare i benefici che possono derivare dalla presenza di un rigassificatore, come ad esempio la creazione di posti di lavoro e la possibilità di diversificare le fonti energetiche.
In conclusione, la decisione di spostare il rigassificatore da Piombino a Vado è stata presa in base all’accordo con gli enti locali, e non per ragioni politiche come alcuni sostengono. È fondamentale valutare attentamente i pro e i contro di tali infrastrutture, tenendo conto sia degli aspetti ambientali che di quelli economici.