Celebra gli anniversari in Italia: Dimenticato il 20 settembre

In un paese che spesso ricorda e celebra ricorrenze e anniversari, c’è una data che è caduta nell’oblio: il 20 settembre. A parte un piccolo gruppo di radicali che si radunano ogni anno a Porta Pia, la presa di Roma non viene più commemorata da nessuno. Questo può sembrare naturale, considerando che ormai tutti riconoscono il valore della fine del potere temporale del Papa e che la Chiesa stessa ha sottolineato come questa situazione le abbia permesso di svolgere meglio la sua missione di salvezza tra gli uomini.

Tuttavia, questa data merita la nostra attenzione: è stata festeggiata per decenni e racchiude elementi importanti della nostra storia, come la nascita di uno stato nazionale che si è formato in contrasto con la Chiesa cattolica. Per un paese in cui la maggioranza della popolazione era cattolica, questo ha creato una divisione tra i ceti popolari. Nonostante ciò, alla fine del 1800, la presa di Roma era l’unica soluzione per creare uno stato nazionale unitario, dato che lo Stato Pontificio era al centro della penisola e la Chiesa era contraria al mondo moderno.

La scelta di festeggiare il 20 settembre, però, ha alimentato l’ostilità della Chiesa e dei cattolici. Anche se la festa ufficiale del nuovo Regno d’Italia era la festa dello Statuto, il 20 settembre è diventato rapidamente una data molto sentita da una parte del paese, assumendo il ruolo di “vera” festa nazionale.

Ogni anno, questa celebrazione anticlericale ha provocato proteste e reazioni da parte dei cattolici in tutto il paese. Nel 1910, ad esempio, ci fu un violento scontro verbale tra il sindaco di Roma Ernesto Nathan e il pontefice Pio X. Le celebrazioni del 20 settembre erano anche l’occasione per mettere in scena una frattura importante tra l’Italia ufficiale e un’Italia di opposizione, con iniziative e cortei alternativi organizzati dalle associazioni democratiche e radicali.

Dopo la prima guerra mondiale, il 20 settembre è stato festeggiato in modo meno enfatico fino a quando il fascismo ha cancellato questa giornata festiva sostituendola con l’11 febbraio, che celebrava la Conciliazione tra stato e Chiesa. Nonostante ciò, il nome “XX settembre” non è stato rimosso dalla toponomastica delle città e dei paesi.

Nella Repubblica italiana, la ricorrenza è stata celebrata solo da alcuni politici laici come Saragat, Spadolini e Craxi. Oggi, questa data non viene più ricordata da nessuno, forse perché ci sono altre date su cui siamo divisi.

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