Censimento dei lupi: Fondazione Una e Federparchi per la biodiversità aerea
Monitorare il lupo attraverso il wolf howling è diventato un’importante pratica di monitoraggio nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Durante lo stesso periodo del censimento del cervo, che quest’anno si è svolto tra il 21 e il 23 settembre, gli operatori del parco hanno utilizzato il wolf howling per individuare la presenza di lupi. Questa tecnica sfrutta l’ampia copertura acustica del territorio garantita dalle numerose postazioni all’interno del parco, dove gli operatori emettono registrazioni di ululati amplificate da un megafono. I lupi rispondono a questi richiami ululando a loro volta, permettendo di registrare il numero e la posizione di questi ululati.
Questo monitoraggio è stato introdotto da circa 5 anni, dopo il censimento del cervo, per ottenere una migliore conoscenza del territorio e dei suoi abitanti. Ad esempio, fino a qualche decennio fa si pensava che i lupi non potessero avere un territorio inferiore a 10.000 ettari, ma ora nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi ci sono 13 branchi riproduttivi di lupo, con un territorio di circa 3000 ettari per branco.
Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi ha deciso di regolamentare questa attività di monitoraggio del lupo per raccogliere dati utili senza disturbare gli esemplari. Questi dati vengono poi integrati con quelli del monitoraggio ordinario eseguito dal Parco con il Cta-Cfs.
Fondazione Una, che si occupa di biodiversità e di ecosistemi, collabora con Federparchi per difendere la biodiversità. Fondazione Una affronta ogni volta un problema specifico legato a una specie quando visita un parco, come il bracconaggio, che è una delle cause della perdita della biodiversità. Con il progetto biodiversità in volo, Fondazione Una si concentra sulla difesa della biodiversità in diversi parchi, tra cui il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, dove convivono grandi carnivori come il lupo e specie di ungulati come il cervo.
La caccia è vista come un’attività sostenibile e responsabile, che contribuisce alla preservazione della biodiversità. I cacciatori partecipano come volontari alle attività di censimento del parco, contribuendo alla gestione virtuosa del territorio e della fauna selvatica.
Fondazione Una è parte di Iucn e Mountain Partnership – Fao, e si impegna per la tutela delle specie protette attraverso una campagna di divulgazione rivolta alla comunità dei cacciatori. Questa campagna sottolinea come la caccia sostenibile rispetti le regole e contrasti il bracconaggio.
Nel Parco delle Foreste Casentinesi, il bracconaggio non è un problema, ma è importante gestire le relazioni tra le attività umane, come l’allevamento, e la presenza del lupo. Progetti come l’uso di cani da guardiania sono fondamentali per proteggere il bestiame e il lupo. Ad esempio, l’azienda agricola Casa Righi ha adottato 10 cani da guardiania che difendono le pecore e non hanno subito attacchi dal 2015.
In conclusione, il monitoraggio del lupo attraverso il wolf howling è diventato un’importante pratica nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, permettendo di ottenere informazioni preziose senza disturbare gli esemplari. Fondazione Una collabora con Federparchi per difendere la biodiversità e promuovere una caccia sostenibile, mentre progetti come l’uso di cani da guardiania aiutano a proteggere sia il bestiame che il lupo.