Centri di rimpatrio per migranti: scopo e ubicazione
Il Consiglio dei ministri ha approvato le nuove misure per affrontare la situazione dei migranti a Lampedusa, come annunciato dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Una delle principali modifiche riguarda il limite massimo di permanenza nei Centri per il rimpatrio (Cpr) per gli stranieri non richiedenti asilo. Questo limite viene esteso a 18 mesi, anziché i precedenti 3 mesi, con possibilità di proroga trimestrale. Questa estensione è consentita dalla normativa europea e viene applicata quando ci sono esigenze specifiche, come il mancato aiuto da parte dello straniero per il suo allontanamento o ritardi nel ottenimento della documentazione necessaria dai Paesi terzi.
Inoltre, il Consiglio dei ministri ha approvato un piano per la costruzione di nuovi Cpr da parte del Genio militare, su proposta del ministro della Difesa. Questi nuovi centri verranno realizzati in zone scarsamente popolate e facilmente sorvegliabili, anche se non sono ancora state specificate le località esatte. La premier Meloni ha fornito delle indicazioni generali, sottolineando che i nuovi Cpr dovranno essere situati in aree con una bassa densità abitativa, in modo da evitare disagio e insicurezza nelle città italiane. Queste proposte saranno inserite nel Decreto Sud per essere immediatamente applicate.
Queste misure sono state adottate per far fronte alla recente ondata di sbarchi a Lampedusa e per garantire un controllo più efficace sull’immigrazione illegale. Il governo intende agire rapidamente per costruire le nuove strutture e aumentare la capacità di accoglienza nei Cpr. Secondo la premier Meloni, anni di politiche immigrazioniste hanno portato alla scarsità di posti disponibili nei centri attuali, quindi è necessario agire con urgenza per risolvere questa situazione.