Colombo, una delle strade più pericolose di Roma: casi di pedoni investiti e uccisi.
L’arteria principale dell’Eur, via Cristoforo Colombo, continua a rivelarsi come una delle strade più pericolose della Capitale, come dimostrato dagli incidenti mortali che si susseguono.
L’ultimo incidente è avvenuto oggi, dove due pedoni sono stati investiti e uccisi all’intersezione con via di Malafede. Solo due settimane fa, un giovane di 19 anni ha perso la vita mentre guidava il suo scooter lungo la stessa strada. Dieci giorni prima, Saverio Piccioni, proprietario del famoso stabilimento balneare Kursaal di Ostia, è morto nello stesso tragico modo. Questi incidenti hanno portato all’attenzione la presenza di buche e radici di alberi sotto il manto stradale, che rappresentano una minaccia per la sicurezza dei conducenti.
La velocità degli automobilisti è spesso la causa di questi incidenti sulla Colombo. Lo scorso 19 ottobre, una ragazza di 24 anni ha investito e ucciso Francesco Valdiserri, un ragazzo di 18 anni, mentre camminava sul marciapiede di via Cristoforo Colombo. L’autista, Chiara Silvestri, è stata condannata a 5 anni di reclusione in rito abbreviato, dopo che è emerso che guidava con un tasso alcolemico tre volte superiore al consentito e ad una velocità superiore al limite autorizzato.
Anche un incidente del 2015 ha dimostrato che l’alta velocità può essere fatale. Il manager Claudio Salini perse la vita quando si schiantò contro un albero sulla Colombo mentre guidava la sua Porsche. Le indagini sull’incidente tennero conto anche delle condizioni del manto stradale, ma l’inchiesta è stata successivamente archiviata.
È evidente che il problema della sicurezza stradale su via Cristoforo Colombo persiste nonostante le varie misure adottate. È necessario affrontare la questione delle infrastrutture e aumentare i controlli per garantire la sicurezza di automobilisti e pedoni lungo questa pericolosa arteria. Solo così si potranno evitare ulteriori perdite di vite umane e tragedie.