Condanna per minaccia di avvelenamento di acqua e cibo nei supermercati

Un uomo di 48 anni è stato condannato a 4 anni di carcere per aver minacciato di avvelenare acqua e cibo nei supermercati. Il giudice ha emesso la sentenza dopo un processo abbreviato, che è stato avviato dopo l’arresto dell’uomo lo scorso giugno. L’accusa era quella di tentata estorsione nei confronti di aziende produttrici di acque minerali, vini e alimentari. La pubblica ministero Silvia Santucci aveva richiesto una condanna di 5 anni per tentata estorsione continuata e aggravata. L’uomo aveva chiesto alle aziende, tra cui i marchi più noti, una somma che andava dai 20.000 ai 200.000 euro in criptovalute, minacciando di avvelenare le confezioni nei supermercati con cianuro e tallio. Le aziende avevano presentato denuncia e il procuratore aggiunto di Roma, Giovanni Conzo, aveva avviato un’inchiesta che è stata affidata alla Polizia Postale del Lazio. Gli agenti, coordinati dal Cnaipic, sono riusciti a risalire all’uomo responsabile. Al momento dell’arresto, l’uomo era già sottoposto a una pena alternativa per condanne precedenti per estorsioni e frodi informatiche.

Secondo le indagini, l’uomo realizzava dei video nella sua casa in cui mostrava come avvelenava i prodotti. Successivamente, inviava i filmati alle aziende tramite connessioni internet anonime, minacciando di mettere le confezioni avvelenate nei supermercati. Tuttavia, le minacce non sono mai state messe in pratica e le aziende non hanno mai pagato.

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