Cosplay: Il Successo dei Ragazzi Italiani e l’Analisi di una Psicoanalista

I cosplay, ovvero le persone che si travestono da personaggi di film, cartoni animati, fumetti o videogiochi, stanno diventando sempre più popolari in Italia. I ragazzi e le ragazze italiani sono tra i migliori al mondo in questa forma d’arte, che a volte preoccupa i genitori per il forte coinvolgimento dei figli. Tuttavia, secondo la psicoanalista Adelia Lucattini, i genitori non dovrebbero preoccuparsi. I cosplayer coltivano una passione e, nel processo di somiglianza ai loro personaggi preferiti, sviluppano nuove amicizie e una maggiore consapevolezza di sé.

Indossare un costume permette ai ragazzi timidi di superare la loro timidezza e di scoprire una fiducia interiore che non sapevano di avere. Inoltre, frequentando gli eventi di cosplay, i ragazzi trovano l’energia per costruire i loro costumi e la forza di uscire dalla loro comfort zone. Questo li aiuta ad allargare la loro rete sociale e a stringere nuove relazioni. Condividere la stessa passione li fa sentire parte di un gruppo vivace e regala loro momenti di intensa felicità.

Il cosplay non è una novità, ha origini antiche ed è simile al teatro. Come il teatro, il cosplay permette di esprimersi creativamente e di giocare con la propria identità. È indubbio che il cosplay offra benefici psicologici a chi lo pratica. Tuttavia, come ogni attività, può essere estremizzato e diventare un’ossessione per alcuni adolescenti o giovani più fragili. Ma per molti rappresenta un modo per affrontare e condividere gli aspetti negativi o tristi della propria vita con gli amici che condividono la stessa passione.

Il cosplay permette di scegliere un personaggio da interpretare, che magari ha affinità caratteriali con la propria personalità e condivide valori simili. Questo aspetto è particolarmente evidente negli adolescenti, che stanno ancora costruendo la propria identità. Il cosplay permette loro di esplorare e confrontare le sfaccettature della propria identità, aiutandoli a conoscersi meglio.

In Italia, la maggior parte dei cosplayer sono donne (83,3%) e hanno un’età media di 24 anni e 8 mesi. Partecipano in media a 5 eventi all’anno, come Romics a Roma e Lucca Comics e Comicoon a Napoli. Spendono in media 113 euro per realizzare il proprio costume, ma in alcuni casi questa spesa può superare i 600 euro per un singolo abito.

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