Crisi Ue-Tunisia: La Lega critica la strategia di Meloni. Crippa sostiene un ritorno alle politiche di Salvini al Viminale.

Una delegazione di parlamentari europei è stata recentemente respinta all’ingresso in Tunisia, suscitando una forte condanna da parte del gruppo dei Socialisti e democratici a Bruxelles. Questo episodio ha portato alla richiesta di spiegazioni dettagliate alle autorità tunisine e alla richiesta di sospensione del Memorandum siglato dall’Unione europea e dal presidente Kais Saied. Questo accordo prevede l’erogazione di centinaia di milioni di euro al Paese africano, anche in materia migratoria.

La firma di questo accordo ha coinvolto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente dimissionario dei Paesi Bassi Mark Rutte e il capo del governo italiano Giorgia Meloni. Tuttavia, la strategia di Meloni è stata criticata non solo dall’opposizione, ma anche dalla Lega. Andrea Crippa, vicesegretario del partito principale alleato di governo, ha dichiarato che la via diplomatica adottata da Meloni non ha funzionato e che è necessario tornare a seguire l’approccio più rigido di Matteo Salvini quando era ministro dell’Interno.

Crippa ha sottolineato che l’Europa non sta aiutando l’Italia e che altri Paesi stanno chiudendo le frontiere, mentre l’Italia deve ospitare tutti i clandestini. Secondo Crippa, la via diplomatica non ha portato a nulla e il governo tunisino ha dichiarato guerra all’Italia, mettendo il Paese sotto ricatto. Pertanto, è necessario adottare un atteggiamento più deciso e incisivo.

Anche l’opposizione ha criticato Meloni. Il deputato Benedetto Della Vedova ha affermato che Meloni si illude di fermare le partenze con il Memorandum sulla Tunisia, che era destinato a fallire. Della Vedova ha sottolineato che Meloni avrebbe dovuto insistere su una politica europea di accoglienza e redistribuzione, che coinvolgesse tutti i Paesi, non solo Francia e Germania.

Anche da Azione, il deputato Daniele Ruffino ha criticato il governo Meloni-Salvini sulle politiche migratorie, sottolineando che 7.000 migranti presenti nell’hot spot di Lampedusa, che può contenerne solo 400, sono l’immagine del fallimento di questo governo. Ruffino ha suggerito che Meloni dovrebbe dire a Orban che si è sbagliato e che anche l’Ungheria dovrebbe cambiare il suo approccio sulle politiche migratorie.

La polemica tra centrodestra e centrosinistra si è estesa anche in Europa. Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia all’Europarlamento, ha accusato il Partito democratico e la sinistra europea di boicottare l’accordo Ue-Tunisia. Ha anche incolpato Francia e Germania per la crisi dei flussi migratori in Italia, definendoli complici di chi vuole trasformare l’Italia nel campo profughi d’Europa. Dall’altro lato, il capodelegazione del Partito democratico a Bruxelles, Brando Benifei, ha condannato il governo tunisino per aver negato l’ingresso ai rappresentanti dell’Unione europea e ha richiesto una condanna da parte delle istituzioni europee.

In conclusione, la situazione tra Italia, Tunisia ed Europa rimane tesa a causa del fallimento del Memorandum e delle politiche migratorie. La via diplomatica adottata da Meloni non ha portato ai risultati sperati e ora si richiede un approccio più deciso e una strategia europea di accoglienza e redistribuzione dei migranti. La polemica tra centrodestra e centrosinistra si è estesa anche in Europa, con accuse reciproche e richieste di condanna. La situazione rimane complessa e in evoluzione.

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