Decreto su criminalità giovanile nel governo di Giorgia Meloni: previsioni e provvedimenti adottati in Consiglio dei ministri oggi
Il governo di Giorgia Meloni è al lavoro su un decreto contro la criminalità giovanile, che sarà discusso oggi in Consiglio dei ministri. Le misure previste includono la possibilità di vietare l’uso del cellulare, il carcere per i genitori che non mandano i figli a scuola e l’applicazione del Daspo urbano già dai 14 anni. La bozza del decreto comprende 14 articoli che sono stati esaminati ieri, tra cui la proposta di avviso orale del questore e il divieto di utilizzare i cellulari per i minori dai 14 anni in su. L’avviso orale può essere rivolto anche ai minori di 18 anni che hanno compiuto 14 anni, e il questore dovrà convocare il minore insieme ad almeno un genitore o un’altra persona responsabile. Gli effetti dell’avviso orale terminano al compimento della maggiore età.
Nel caso in cui il soggetto a cui è stato notificato l’avviso orale sia condannato per uno o più reati contro la persona, il patrimonio o legati alle armi o alle droghe, il questore può proporre al tribunale l’applicazione del divieto di utilizzare piattaforme o servizi informatici specifici, nonché il divieto di possedere telefoni cellulari o altri dispositivi di comunicazione. Questo divieto può durare fino a due anni, tenendo conto delle esigenze di salute, famiglia, lavoro o studio del destinatario. In caso di mancata accettazione della proposta del questore, l’avviso orale rimane comunque valido.
Se un minore di 14 anni viene sottoposto a un ammonimento, i genitori possono essere multati fino a mille euro, fintanto che non viene presentata una denuncia o una querela per i reati commessi da un minore di età superiore ai 14 anni nei confronti di un altro minorenne. La sanzione amministrativa pecuniaria da 200 a 1.000 euro può essere applicata a chi era responsabile della sorveglianza o dell’educazione del minore, a meno che non possa dimostrare di non aver potuto impedire il reato.
Il decreto prevede anche delle restrizioni sull’obbligo scolastico, prevedendo una pena fino a 2 anni di carcere per i genitori e la perdita del diritto all’assegno di inclusione in caso di inadempienza. Chiunque ometta, ingiustificatamente, di fornire istruzione obbligatoria a un minore può essere punito con la reclusione fino a due anni. Inoltre, i nuclei familiari per i quali i componenti minorenni non frequentano regolarmente la scuola obbligatoria non avranno diritto all’Assegno di inclusione.
Il decreto introduce anche la possibilità per le vittime di reati commessi online di richiedere la rimozione o l’oscuramento dei propri dati ai siti e ai social media. Le vittime possono presentare una richiesta di oscuramento, rimozione o blocco di qualsiasi dato personale legato ai reati di cui sono state vittime, diffuso su Internet. Se entro 24 ore il responsabile non comunica di avere preso in carico la richiesta e non provvede entro 48 ore, l’interessato può presentare una segnalazione o un reclamo al Garante per la protezione dei dati personali.
Il decreto prevede anche un percorso di rieducazione per i minori che commettono reati, con l’obbligo per il minore e il genitore di accettare un programma di reinserimento sociale e rieducazione civica, con lavori socialmente utili o altre attività a beneficio della comunità per un periodo da uno a sei mesi.
Viene specificato anche un aumento delle pene per la detenzione di armi e sostanze stupefacenti da parte dei minori che hanno compiuto i 14 anni. I detenuti che hanno compiuto i 21 anni potranno essere allontanati dagli istituti penali minorili se rappresentano un problema per l’ordine e la sicurezza delle strutture. Un osservatorio sulla devianza minorile sarà istituito, con il compito di coordinare programmi per la prevenzione della dispersione scolastica e interventi di rigenerazione urbana e di educazione alla legalità. Inoltre, il Comune di Caivano riceverà un piano di interventi infrastrutturali e di riqualificazione del valore di 30 milioni di euro, con un commissario straordinario nominato per implementarlo.
In conclusione, il decreto contro la criminalità giovanile proposto dal governo di Giorgia Meloni comprende una serie di misure volte a contrastare la violenza giovanile. Tra le principali novità, l’introduzione del Daspo urbano per i minori dai 14 anni in su, il divieto di utilizzo dei cellulari, il carcere per i genitori che non mandano i figli a scuola e la possibilità per le vittime dei reati online di richiedere la rimozione dei propri dati. Allo stesso tempo, vengono promossi programmi di rieducazione e reinserimento sociale per i minori che commettono reati e istituiti osservatori per la prevenzione della dispersione scolastica e interventi di rigenerazione urbana.