Dell’Utri vince la prima battaglia legale, nessun sequestro dei beni: la decisione non è definitiva
L’ex senatore Marcello Dell’Utri è stato coinvolto in un procedimento giudiziario riguardante misure di prevenzione e confisca dei beni. Tuttavia, i pubblici ministeri hanno sorprendentemente presentato una grande quantità di nuovi documenti, tra cui una relazione della Dia di Firenze, nell’ambito di un’inchiesta che coinvolge l’ex manager di Publitalia per strage. Di conseguenza, l’udienza è stata rinviata al 6 dicembre per permettere ai giudici di esaminare i nuovi documenti. Nel frattempo, la fase cautelare del procedimento è stata definitivamente chiusa, poiché la Cassazione ha respinto la richiesta di sequestro del patrimonio di Dell’Utri, come richiesto dai suoi avvocati.
La nota della Dia depositata al tribunale contiene molte informazioni, tra cui i pagamenti che Berlusconi avrebbe fatto alla famiglia Dell’Utri nel corso degli anni. I pubblici ministeri sostengono che questi pagamenti fossero un compenso per l’attività di intermediazione tra Cosa Nostra e Berlusconi svolta da Dell’Utri, e che l’ex senatore abbia mantenuto il silenzio sull’origine delle ricchezze dell’ex premier. Secondo la Dia, Dell’Utri avrebbe persino messo in scena la sua separazione e il divorzio dalla moglie Miranda Ratti per proteggere i suoi beni dalle misure di prevenzione e consentire a Berlusconi di trasferire grandi somme di denaro senza destar sospetti.
Tuttavia, gli avvocati dell’ex manager hanno respinto queste accuse e, almeno nella fase cautelare, hanno ottenuto una vittoria legale. Secondo i legali, il rapporto professionale tra Dell’Utri e Berlusconi è nato dalla loro amicizia e si è sviluppato grazie alle capacità professionali del senatore, e non a causa della sua vicinanza a Cosa Nostra, come sostenuto dall’accusa.
In conclusione, il procedimento giudiziario nei confronti di Marcello Dell’Utri ha subito un ritardo a causa dei nuovi documenti presentati dai pubblici ministeri. Tuttavia, la richiesta di sequestro del suo patrimonio è stata respinta dalla Cassazione. Le accuse riguardano il presunto ruolo di Dell’Utri come intermediario tra Cosa Nostra e Berlusconi, ma i suoi avvocati sostengono che il suo rapporto con l’ex premier sia stato basato sull’amicizia e sulle sue capacità professionali.