Differenze e funzionamento dei reattori nucleari di quarta generazione
Da oggi è attiva la Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile, che ha coinvolto i principali enti di ricerca, università, associazioni scientifiche, soggetti pubblici e imprese attive nel settore nucleare. L’Agenzia Enea fa il punto sulla ricerca nel settore. I reattori nucleari sono classificati per generazione sulla base delle caratteristiche chiave che hanno determinato il loro sviluppo e impiego industriale. Attualmente, i reattori di Generazione I non sono in uso, mentre quelli di Generazione II rappresentano la maggior parte dei reattori commerciali nel mondo. I reattori di Generazione III sono un’evoluzione dei reattori di Generazione II, con miglioramenti mirati a estendere la loro vita operativa e aumentare la sicurezza. I reattori di Generazione III+ fanno ampio uso di sistemi passivi o attivi di nuova concezione. I reattori di Generazione IV, come i reattori veloci refrigerati a piombo, rappresentano un punto di svolta, garantendo un nucleare civile sostenibile, sicuro e resistente alla proliferazione. Gli Small Modular Reactor (SMR) e gli Advanced Modular Reactor (AMR) rappresentano un’ulteriore evoluzione, con dimensioni ridotte e costi competitivi rispetto alle fonti rinnovabili. Resta la questione dei rifiuti radioattivi a lunga vita. In parallelo alla IV generazione, alcuni partenariati internazionali stanno sviluppando i reattori Ads, che richiedono neutroni prodotti da un acceleratore di protoni. Questi reattori offrono un livello di sicurezza maggiore. Enea partecipa attivamente a progetti internazionali per la realizzazione di reattori di quarta generazione e di AMR raffreddati al piombo liquido. L’obiettivo è massimizzare l’efficienza e ridurre al minimo i rifiuti radioattivi, sfruttando il calore residuo per generare idrogeno o per il teleriscaldamento. L’Agenzia Enea collabora con partner industriali per la realizzazione di questi progetti.