Elezioni Europee 2014: Fini, Formigoni, Raggi nel toto-nomi
Le elezioni europee del 2024 sono ancora lontane, ma già si sta discutendo dei possibili candidati. Sono numerosi i politici che si sono auto-candidati o che si stanno ripresentando, creando molte turbolenze all’interno dei partiti. Due nomi che spiccano sono quelli di Gianfranco Fini e Roberto Formigoni, entrambi politici che hanno avuto un ruolo importante in passato. Fini è stato presidente della Camera dei Deputati e ministro degli Esteri, ma è stato espulso dal suo partito nel 2010 a causa di alcune decisioni controverse. Formigoni, invece, è stato governatore della Lombardia per molti anni, ma è stato condannato per corruzione nel 2019 e attualmente si trova in carcere.
Anche il Movimento 5 Stelle sta valutando alcuni nomi per le elezioni europee, tra cui Pasquale Tridico, ex presidente dell’INPS, Rocco Casalino, storico portavoce del movimento, e Virginia Raggi, ex sindaca di Roma molto discussa. Anche a destra si sta facendo parlare di una possibile candidatura di Gina Lollobrigida. Nel Partito Democratico, invece, spiccano i nomi di alcuni sindaci come Antonio Decaro di Bari, Giorgio Gori di Bergamo, Dario Nardella di Firenze e Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna. La Coldiretti invece sta spingendo per la candidatura di Paolo De Castro.
Ma non sono solo i nomi che stanno creando tensioni tra i partiti. C’è infatti un dibattito sull’ipotesi di abbassare la soglia di sbarramento per le elezioni europee dal 4 al 3%. Forza Italia e Lega non sono d’accordo con questa proposta, mentre Fratelli d’Italia si oppone all’abbassamento della soglia. Matteo Renzi ha dichiarato di essere favorevole al 4%, ma è stato duramente criticato da Maurizio Gasparri. Anche la senatrice Raffaella Paita, coordinatrice di Italia Viva, ha sostenuto che la soglia dovrebbe rimanere al 4%.
Le altre opposizioni hanno opinioni diverse su questo argomento. Oltre all’abbassamento della soglia di sbarramento, si sta discutendo anche la possibilità di dividere la circoscrizione “Italia insulare” (Sicilia e Sardegna) in due, creando due circoscrizioni distinte per le due isole. Questa proposta è sostenuta dalla Lega e dai politici sardi, ma ha causato divisioni anche all’interno del PD.
Insomma, le elezioni europee del 2024 sono ancora lontane ma già si è iniziato a speculare su i possibili candidati e sulle possibili modifiche alle leggi elettorali. Sarà interessante vedere come si evolverà la situazione e quali nomi emergeranno come protagonisti nel toto-nomi delle elezioni europee.