Equo compenso per ingegneri: l’armonizzazione con il nuovo Codice appalti
L’equo compenso, tema centrale nel nuovo codice degli appalti, è stato al centro del 67° Congresso degli ordini degli ingegneri a Catania. Il presidente del Cni, Angelo Domenico Perrini, ha ribadito l’importanza di porre fine alla pratica dei compensi irrisori imposti ai professionisti da grandi committenti. Perrini ha sottolineato che non si accetterà mai un ritorno al passato e ha invitato i grandi committenti a sedersi al tavolo con i Consigli Nazionali per definire nuove convenzioni che soddisfino tutte le parti. Inoltre, ha sottolineato la necessità di estendere il principio dell’equo compenso a tutte le categorie di committenti per salvaguardare i più piccoli.
Il presidente dell’Ordine di Catania, Mauro Scaccianoce, ha evidenziato il rischio di un abbassamento della qualità della progettazione in tutti i settori in cui gli ingegneri sono coinvolti. Scaccianoce ha sottolineato che gli ingegneri svolgono un ruolo fondamentale nel sistema produttivo del Paese e lavorano per garantire l’ambiente, il patrimonio storico e architettonico, la sicurezza sismica e idrogeologica, nonché il supporto nel campo medico e informatico. Pertanto, i compensi devono essere equi e proporzionati alla prestazione per restituire decoro e dignità alla professione. Gli ordini provinciali devono assumere la responsabilità della verifica dei compensi e devono essere vigili sulla qualità della progettazione.
Durante la discussione, il consigliere del Cni Sandro Catta ha evidenziato che l’applicazione dell’equo compenso è molto parziale. Mentre per l’affidamento diretto si riscontra un maggiore margine di applicazione, per le gare d’appalto l’applicazione è inferiore e si diffonde il fenomeno dei ribassi. Catta ha sottolineato che l’equo compenso deve applicarsi anche agli appalti pubblici, sebbene ci siano diverse opinioni in merito.
Il congresso si è concluso con un modulo di confronto su Industria 5.0 e l’intelligenza artificiale, in cui il consigliere segretario del Cni, Giuseppe Margiotta, ha evidenziato l’importanza di considerazioni etiche. È emerso che nel solo 2022 il settore ha registrato investimenti per oltre 7 miliardi di euro e la domanda di ingegneri specializzati in questo ambito rimane molto alta.