Ergastolo confermato in appello per l’assassino di Carol Maltesi
Il pm di Busto Arsizio ha richiesto l’ergastolo per Davide Fontana, condannato a 30 anni per l’omicidio di Carol Maltesi. L’accusa sostiene che Fontana abbia ucciso la giovane donna con premeditazione, crudeltà e per motivi futili e abietti. Il 20 settembre scorso, la Corte d’Assise di Busto Arsizio aveva accettato la richiesta di Fontana di essere ammesso alla giustizia riparativa, un percorso che non sostituisce il processo penale.
Anche in primo grado, il pm aveva chiesto l’ergastolo per Fontana. L’uomo, che insieme alla vittima realizzava filmati hard, avrebbe ucciso Carol anche a causa della sua decisione di trasferirsi altrove, che non era compatibile con la loro relazione quotidiana. Il pm ritiene che l’ultimo video che Fontana ha spinto Carol a realizzare sia stato un elemento essenziale nel suo piano omicida.
Le aggravanti non erano state riconosciute dalla Corte d’Assise di Busto Arsizio, che ha condannato Fontana a 30 anni di carcere invece che all’ergastolo. Questa decisione ha suscitato polemiche, così come la scelta di ammettere Fontana alla giustizia riparativa, su sua richiesta. Questo percorso prevede che l’autore del reato acquisisca consapevolezza del suo crimine, anche incontrando le persone che ha danneggiato, se lo accettano.
Il padre di Carol è rimasto sconvolto e disgustato da questa decisione. Ha dichiarato che non desidera incontrare Fontana e ha criticato il fatto che un assassino confesso, colpevole di aver ucciso, fatto a pezzi ed eviscerato sua figlia, possa accedere a un percorso del genere.