Esselunga e Follini: La lotta per i simboli invece della realtà

La pubblicità della Esselunga ha suscitato un dibattito politico, con opinioni contrastanti da parte dei vari schieramenti. Alcuni politici di destra l’hanno apprezzata, mentre a sinistra sono sorti dubbi e critiche. I social media si sono riempiti di commenti che riflettono le diverse sensibilità sulle politiche familiari.

Da questa situazione emergono due conclusioni opposte. Si può criticare il fatto che la politica si occupi di questioni futili invece di affrontare temi importanti per il nostro futuro. Oppure si può apprezzare che per una volta si sia deciso di prendersi una pausa dai grandi dibattiti che hanno diviso i partiti politici in questi primi mesi di legislatura.

Questo non è un episodio isolato. Anche durante il festival di Sanremo si è scatenato un acceso dibattito su canzoni, conduttori e ospiti. Anche in quel caso, gli argomenti sono stati affrontati in modo divisivo, come se ci fosse una condanna a litigare estremizzando i punti di vista.

Ma il fatto che la politica si diverta a divagare su questioni meno cruciali ci sta dicendo qualcosa. I politici hanno capito che la loro influenza sulla storia e sulle grandi questioni si è indebolita. Le ideologie sono passate di moda e nessuno si preoccupa più di immaginare su quali basi debba poggiare il sistema del nostro paese. Molte delle decisioni più importanti passano attraverso la globalizzazione.

Il divario tra le promesse delle campagne elettorali e le politiche di governo successive ci mostra il tipo di battaglia che si sta combattendo. Gli argomenti meno importanti vengono usati per riempire il vuoto tra la disputa e l’accordo successivo. La politica combatte sui simboli invece che sulla realtà, fingendo che la realtà possa adattarsi all’esito di una guerra basata su allusioni.

I leader di un tempo non avrebbero nemmeno notato questa campagna pubblicitaria, figuriamoci commentarla. Avevano altri strumenti per comprendere l’opinione pubblica. I leader di oggi sembrano invece essere nel buio. Se viene loro offerta l’occasione di divagare, non la lasciano scappare. Non è scandaloso, a patto che non si prenda troppo sul serio.

In conclusione, la politica sembra preferire discutere di questioni superficiali anziché affrontare i veri problemi. Questa tendenza riflette il fatto che i politici hanno perso potere e che molti dei problemi cruciali sono determinati dalla globalizzazione.

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