Esselunga sfida la retorica del Mulino Bianco con uno spot sui genitori separati
La famosa catena di supermercati Esselunga ha lanciato un nuovo spot che ha generato diverse reazioni nel mondo del web. Nell’era dei social media, si dice che non esista pubblicità negativa, e questa massima sembra essere ancora più vera oggi. Il passaparola, che ora si manifesta attraverso gli hashtag, è ancora un indicatore di successo nella pubblicità. Lo abbiamo visto con la campagna social “Open to Meraviglia”, che ha tenuto banco nelle conversazioni per settimane, e ora siamo testimoni di nuovo con il nuovo spot di Esselunga che ha diviso il web: c’è chi è commosso e chi è indignato. Ma qual è il motivo di tanto fermento?
Nello spot di Esselunga si racconta una piccola storia: una bambina, al supermercato con sua madre, decide di comprare una pesca da regalare a suo padre, fingendo che sia un regalo della madre. Lo fa nel tentativo innocente di far tornare insieme i genitori, che sembrano essere separati. Questo racconto si contrappone alla retorica della famiglia unita e felice del Mulino Bianco, mostrando una realtà più rappresentativa e inclusiva, anche se per alcuni può essere disturbante. Nei social media, la volontà di affrontare il tema doloroso della separazione dei genitori, dal punto di vista della figlia, ha scatenato reazioni contrastanti: c’è chi ha sottolineato la tenerezza e l’innocenza della storia e chi invece si indigna per l’uso strumentale dei bambini.
Il rumore generato dal nuovo spot di Esselunga sui social media è sicuramente simbolo di una campagna di marketing di successo che ha raggiunto il suo obiettivo di far parlare di sé. Ma andando oltre il semplice buzz, è importante sottolineare e apprezzare la volontà di progresso di Esselunga: dopo anni di famiglie felici, rapporti idilliaci e genitori innamorati, lo spot ha scelto di abbandonare lo stile favolistico per dipingere una realtà più autentica, con tutte le difficoltà umane che comporta. Inoltre, la scelta di raccontare la storia dal punto di vista della figlia non è stata fatta per strumentalizzare, ma per aggiungere il filtro dell’innocenza, che è l’unico modo per far comprendere al pubblico una verità che forse non è ancora pronto ad accettare.