Fondi alle Ong nel Mediterraneo: Crosetto critica la Germania, Crippa propone una regia Ue per punire l’Italia
La decisione del governo tedesco di destinare 790mila euro alla ong tedesca SOS Humanity, che si occupa di operazioni di soccorso nel Mediterraneo, sta suscitando molte polemiche. Il ministro della Difesa Guido Crosetto critica questa scelta, sottolineando come metta in difficoltà l’Italia, che in teoria sarebbe un Paese amico. Secondo Crosetto, la Germania non sta rispondendo alla richiesta di aiuto italiana come l’Italia ha fatto in passato quando Angela Merkel ha convinto l’UE a investire miliardi di euro in Turchia per fermare l’arrivo dei migranti in Germania.
Il vicesegretario della Lega Andrea Crippa va oltre, sostenendo che ci sia un disegno da parte del governo tedesco per finanziare le ong al fine di portare clandestini in Italia e creare una concorrenza sleale per i lavoratori italiani. Tuttavia, SOS Humanity ha sottolineato che la somma stanziata dalla Germania non è sufficiente e copre solo un quarto del loro bilancio annuale.
Crosetto ritiene che dietro questa scelta di Berlino ci sia un approccio ideologico di sinistra che non tiene conto delle conseguenze per i popoli. Paragona questa situazione alla politica industriale verde dell’ex commissario europeo Frans Timmermans, sostenendo che non conta solo l’obiettivo, ma anche come si arriva ad esso. Secondo Crosetto, voler raggiungere obiettivi ambientali così ambiziosi senza considerare la capacità produttiva europea porterà alla desertificazione di interi settori industriali.
Il ministro identifica tre problemi principali per l’Italia: immigrazione, inflazione ed economia. Tuttavia, sottolinea che l’Italia non può affrontare questi problemi da sola e critica l’UE per le sue strategie e tempistiche sbagliate. Riguardo al rallentamento economico italiano, Crosetto ritiene che l’aumento dei tassi d’interesse voluto dalla BCE crei problemi per chi ha un debito elevato, limitando le possibilità del Paese. Infine, Crosetto menziona la richiesta del ministro Giorgetti all’Europa di non considerare gli investimenti militari e per la transizione ecologica e digitale, in modo da non influire sull’agenda politica italiana.