Gaza: Il Piano ONU per Fermare la Carneficina in 10 Punti
Un piano in 10 punti per porre fine alla tragedia umanitaria nella Striscia di Gaza
Il capo degli Affari Umanitari delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, ha presentato un piano in 10 punti per porre fine alla “tragedia umanitaria” che si sta verificando nella Striscia di Gaza. Uno dei punti principali del piano è l’apertura di nuovi valichi di frontiera, tra cui il valico di Kerem Shalom, al fine di consentire l’arrivo di aiuti umanitari alla popolazione.
Griffiths ha espresso profonda preoccupazione per la situazione a Gaza, affermando che “la tragedia raggiunge ogni giorno nuovi livelli di orrore”. Ha sottolineato come gli ospedali vengano attaccati, neonati prematuri muoiano e la popolazione sia privata dei mezzi di sussistenza. Ha quindi invitato le parti coinvolte nel conflitto a rispettare il diritto umanitario internazionale, a impegnarsi per un cessate il fuoco umanitario e a fermare i combattimenti.
Il piano proposto prevede diverse azioni, tra cui il facilitare il flusso continuo di convogli di aiuti in modo sicuro, l’apertura di nuovi valichi di frontiera, come quello di Kerem Shalom, e il garantire l’accesso a carburante sufficiente per fornire aiuti e servizi essenziali. Altri punti del piano riguardano la necessità di garantire la consegna degli aiuti senza impedimenti o interferenze, l’espansione dei rifugi sicuri per gli sfollati e il miglioramento del meccanismo di notificazione umanitaria per evitare attacchi contro civili e infrastrutture civili.
È inoltre importante stabilire punti di distribuzione degli aiuti civili, consentire ai civili di spostarsi in zone sicure e tornare volontariamente alle proprie case. Il finanziamento della risposta umanitaria è un altro aspetto cruciale, con una necessità di oltre 1,1 miliardi di euro. Infine, un cessate il fuoco umanitario è essenziale per consentire la ripresa dei servizi essenziali, del commercio e per garantire la liberazione degli ostaggi e la sicurezza dei civili.
Griffiths ha sottolineato che il piano proposto è completo e che è necessario un ampio sostegno internazionale per attuarlo. Ha concluso affermando che il mondo deve agire prima che sia troppo tardi per porre fine a questa tragedia umanitaria.