Gli ingegneri: la sostenibilità come nuova missione
Durante il 67° Congresso nazionale degli ordini degli ingegneri d’Italia, Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, ha sottolineato l’importanza della transizione verde e delle competenze degli ingegneri per affrontare questa sfida. Nonostante siano passati cento anni dalla nascita della professione, gli ingegneri possono trovare nella sostenibilità una nuova missione.
Secondo Realacci, la sostenibilità non dovrebbe essere vista come un obbligo, ma come una grande opportunità. È una sfida cruciale perché non solo favorisce lo sviluppo economico, ma anche la tutela dell’ambiente. L’Europa ha riconosciuto l’importanza di questo tema, organizzando sia il Recovery Fund che i Fondi ordinari attorno a tre parole chiave: coesione, transizione verde e digitale. In questo contesto, gli ingegneri sono fondamentali.
L’intervento di Realacci ha sottolineato come gli ingegneri possano giocare un ruolo chiave nella transizione verso un’economia più sostenibile. Grazie alle loro competenze tecniche, possono contribuire a sviluppare soluzioni innovative per ridurre l’impatto ambientale delle attività umane. La transizione verde richiede infatti un’ampia gamma di competenze, dalla progettazione di edifici a basso impatto energetico alla gestione dei rifiuti, dalla mobilità sostenibile alla produzione di energia rinnovabile.
Inoltre, Realacci ha sottolineato che la sostenibilità non riguarda solo l’ambiente, ma anche l’inclusione sociale ed economica. La transizione verso un’economia verde può creare nuove opportunità di lavoro e promuovere lo sviluppo di comunità più resilienti.
In conclusione, gli ingegneri hanno un ruolo fondamentale nella transizione verso un’economia più sostenibile. La sostenibilità non è solo un obbligo, ma una grande opportunità per promuovere lo sviluppo economico e la tutela dell’ambiente. Gli ingegneri possono contribuire con le loro competenze tecniche a sviluppare soluzioni innovative e a promuovere un futuro più sostenibile per tutti.