Guerra Israele-Hamas: ultime notizie oggi 16 novembre 2021
Le tensioni tra Hamas e Israele continuano a crescere, con un recente attacco aereo israeliano alla casa del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, nella Striscia di Gaza. Secondo le Forze di difesa israeliane (IDF), la casa di Haniyeh era utilizzata come base terroristica e luogo di incontro per gli alti funzionari di Hamas. L’IDF ha condiviso un video del raid, confermando l’operazione.
Israele distrugge armi e equipaggiamenti di Hamas
Le IDF hanno anche condotto un’operazione di successo nel campo al-Shati di Gaza City, distruggendo armi ed equipaggiamenti delle forze navali di Hamas. Nel deposito di armi sono state trovate attrezzature subacquee, armi da fuoco e ordigni esplosivi. Inoltre, i paracadutisti israeliani hanno individuato depositi di armi ed esplosivi nel nord della Striscia di Gaza durante uno scontro a fuoco con i miliziani di Hamas. Sono stati trovati giubbotti suicidi, altri ordigni esplosivi, missili anticarro e documenti di intelligence.
Biden esprime la sua posizione sulla guerra di Gaza
Il presidente americano Joe Biden ha commentato la situazione a Gaza durante una conferenza stampa, affermando che la guerra finirà quando Hamas non avrà più la capacità di fare del male a Israele. Ha anche sottolineato l’importanza di usare la massima cautela possibile per evitare vittime civili. Biden ha inoltre discusso della liberazione degli ostaggi, esprimendo una certa fiducia nella possibilità di raggiungere un accordo grazie alla collaborazione del Qatar. Tuttavia, ha anche avvertito che la situazione è in continua evoluzione e che è necessario procedere con cautela.
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU approva una risoluzione su pause umanitarie
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato una bozza di risoluzione che chiede pause umanitarie nella Striscia di Gaza per consentire l’accesso agli aiuti. Tuttavia, Israele ha contestato la risoluzione, sostenendo che non ci può essere una pausa umanitaria finché gli ostaggi sono ancora nelle mani di Hamas. La risoluzione è stata approvata con 12 voti a favore e tre astensioni, ma gli sforzi precedenti per raggiungere un accordo erano stati bloccati dai veti incrociati. La situazione rimane quindi incerta e in continua evoluzione.