Incontro tra mafie a Milano: patto siglato durante 21 summit e coinvolgimento di figure politiche
L’accusa formulata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano svela la “operatività” del “sistema mafioso lombardo”, che avrebbe coinvolto la ‘ndrangheta, la camorra e la Cosa Nostra. Durante 21 “summit” tenutisi tra marzo 2020 e gennaio 2021, le tre organizzazioni avrebbero pianificato le loro azioni illegali. Nonostante tali rivelazioni, il giudice istruttore Tommaso Perna ha rigettato le accuse di associazione mafiosa e respinto oltre 140 richieste di arresto su un totale di 154 indagati (uno dei quali è deceduto). Secondo le indagini, l’alleanza criminale avrebbe avuto come obiettivo il mantenimento di contatti con figure politiche, istituzionali ed imprenditoriali, al fine di ottenere favori e informazioni riservate. Oltre a ciò, avrebbero cercato di influenzare il processo elettorale. Tra le attività illegali, anche l’acquisizione di appalti pubblici e privati, spesso attraverso canali istituzionali. I summit si sarebbero tenuti in vari luoghi, tra cui gli uffici della società “Servizi integrati” a Dairago (Milano), che sarebbe legata alle organizzazioni criminali. L’accusa fa riferimento anche alla scomparsa di Gaetano Cantarella, avvenuta il 3 febbraio 2020. Inoltre, vengono menzionati una serie di reati quali rapine, truffe, riciclaggio di denaro, intestazioni fittizie, false fatturazioni, vendita di crediti d’imposta falsi, estorsioni, recupero crediti, traffico di droga e possesso di armi.