La necessità di una sinistra distinta dal Pd: Ispirazione dal caso spagnolo di Yolanda Diaz
La sinistra europea ha bisogno di un nuovo modello, e secondo l’europarlamentare indipendente Massimiliano Smeriglio, l’esempio migliore potrebbe essere Yolanda Diaz, vicepremier spagnola e leader della coalizione Sumar. Smeriglio crede che in Italia sia importante che tutti i soggetti del campo progressista, come il Pd, i rosso-verdi e il Movimento 5 Stelle, riconquistino spazio nella società, parlando ai giovani, a chi vive di stipendio e pensione, e al ceto medio. Per questo, Smeriglio sta lavorando a un progetto per costruire una nuova lista di sinistra da presentare alle prossime elezioni europee.
Secondo Smeriglio, uno dei danni più grandi alla sinistra è stata la teoria della rottamazione, che ha portato alla rottamazione non solo delle persone, ma anche delle idee. Per questo, è necessario recuperare intellettuali, idee, linguaggi e personalità di sinistra. Smeriglio pensa ad esempi come Pippo Civati, Nichi Vendola e Cecilia Strada, sperando che accettino di partecipare alla corsa a Strasburgo. Smeriglio nota anche una crisi di identità nel Pd, che sembra aver dimenticato le culture fondative come quella cattolica democratica e quella del Pci. Secondo lui, è importante costruire un soggetto che recuperi la storia della sinistra, ma che utilizzi parole nuove e innovi la propria proposta politica.
Uno dei cardini di questo nuovo soggetto di sinistra dovrebbe essere la costruzione di un’agenda pacifista, che sostenga i progetti di pace e l’autonomia strategica dell’UE. Smeriglio sottolinea anche l’importanza del Partito Democratico e delle sue evoluzioni per il futuro della sinistra. Non conosce nel dettaglio la vita interna del Pd, ma ritiene che i dem debbano sviluppare al meglio la loro vocazione di partito guida della coalizione. Smeriglio critica anche le parole volgari di Nicola Zingaretti sulla leadership di Elly Schlein, sottolineando che il Pd deve rimanere una casa aperta e non chiudersi al proprio interno. Infine, Smeriglio consiglia alla segretaria di rinunciare a una battaglia di bandiera nella scelta del prossimo candidato alla presidenza della Commissione europea, proponendo invece il nome di Yolanda Diaz, che potrebbe mettere d’accordo tutti nel campo progressista.