La nuova Nadef del governo: sostegno alle famiglie e taglio al cuneo fiscale

Il Governo ha confermato il taglio al cuneo fiscale sul lavoro anche nel 2024, come parte della prima fase della riforma fiscale. Ci sarà anche un sostegno alle famiglie e alla genitorialità, insieme alla prosecuzione dei rinnovi contrattuali per il pubblico impiego, con un’attenzione particolare alla sanità. Gli investimenti pubblici saranno confermati, dando priorità a quelli del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Le politiche rimarranno invariate e saranno rifinanziate.

La Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (Nadef) 2023, approvata dal Consiglio dei Ministri su proposta del ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, delinea lo scenario economico attuale senza fornire obiettivi programmatici di finanza pubblica per il triennio 2024-2026.

La Nadef tiene conto della complessa situazione economica internazionale, dell’impatto della politica monetaria restrittiva e delle conseguenze della guerra in Ucraina. Le stime di crescita per il 2023-2024 sono state riviste al ribasso a causa del rallentamento dell’economia. Tuttavia, il Governo intende sostenere i redditi reali delle famiglie, in particolare quelle con redditi più bassi, grazie al taglio del cuneo fiscale sul lavoro confermato. La pressione fiscale per il 2024 è prevista in riduzione, ma l’obiettivo è ridurla ulteriormente nel corso della legislatura.

Nonostante un aumento dell’indebitamento netto in rapporto al PIL, l’aggiustamento strutturale e il controllo della spesa pubblica sono in linea con le raccomandazioni dell’Unione Europea. Le misure adottate per il contenimento della spesa pubblica saranno incisive. Nonostante i bonus edilizi comportino un aumento del fabbisogno pubblico, la programmazione dei saldi di bilancio e la privatizzazione parziale di alcuni asset pubblici consentiranno una riduzione moderata del rapporto debito/PIL nel tempo.

Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL sarà del 140,1% nel 2024. La crescita del PIL sarà dello 0,8% nel 2023, dell’1,2% nel 2024, dell’1,4% nel 2025 e dell’1% nel 2026. Il deficit tendenziale a legislazione vigente sarà del 5,2% nel 2023, del 3,6% nel 2024, del 3,4% nel 2025 e del 3,1% nel 2026. Nel piano programmatico, il deficit sarà del 5,3% nel 2023 e del 4,3% nel 2024. Si prevede che il tasso di disoccupazione diminuirà al 7,3% nel 2024 rispetto al 7,6% previsto per il 2023.

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