La procura di Milano chiede il fallimento di Ki Group: Santanchè coinvolta. Le dichiarazioni della ministra in Senato.
La richiesta di concordato semplificato avanzata da Daniela Santanchè per Ki Group, l’azienda di cibo biologico da lei gestita fino al 2022, è stata respinta dalla procura di Milano. Questa decisione è stata presa dopo che una trentina di dipendenti ha richiesto l’intervento dell’Ispettorato del Lavoro e dell’Enasarco per verificare se erano stati versati i contributi, i compensi e il TFR. Durante un’informativa urgente al Senato il 5 luglio scorso, la ministra del Turismo aveva assicurato che tutti i lavoratori di Ki Group riceveranno i loro stipendi e il TFR, come stabilito nell’accordo di concordato. Tuttavia, Report e La Repubblica anticipano che la Procura ha rigettato l’istanza di concordato e ha chiesto l’avvio della procedura fallimentare per tutte le società del gruppo, compresa la capogruppo Bioera. La Procura ha affermato che non sono state rispettate le condizioni di accessibilità al concordato semplificato e che mancano le garanzie richieste. La Bioera avrebbe dovuto intervenire con una copertura di 1,6 milioni di euro, ma la Procura ha sottolineato che non sono state previste garanzie e che manca un’analisi dei costi e dei ricavi di gestione previsti dal piano di concordato. Inoltre, la Bioera ha presentato un bilancio in perdita di 5,3 milioni di euro, rendendo improbabile un intervento per coprire i debiti di Ki Group. L’avvocato dei dipendenti ha espresso la rabbia dei suoi assistiti, sottolineando che le parole della ministra al Senato sono rimaste solo promesse vuote e che il fallimento farà sì che i debiti verso i dipendenti verranno saldati dall’INPS e quindi dai cittadini italiani.