La Procura esclude l’omicidio nel caso del cadavere bendato

CADAVERE TRIESTE

La Procura di Trieste ha rilasciato una nota in merito al caso dell’uomo trovato impiccato sulla Grande velocità triestina, sostenendo che al momento non ci sono elementi che indichino un coinvolgimento di terze persone nella sua morte. Sulla salma è stato rinvenuto un certificato medico che attestava una sindrome ansiosa depressiva e la necessità di una visita psichiatrica. Il certificato era stato rilasciato dalla Donk-Humanitarian Medicine. L’uomo potrebbe essere un cittadino iraniano di nome B.K., nato a Teheran nel 1968, e si trovava a Trieste senza una dimora fissa.

Dall’esame del corpo non sono stati riscontrati segni di tortura, violenza o bruciature. Le lesioni presenti sono attribuibili ai fenomeni putrefattivi che hanno interessato il cadavere dopo la morte. Gli unici segni trovati sono quelli tipici di un impiccamento.

La Procura ha specificato che la benda trovata sugli occhi dell’uomo era in realtà una camicia a maniche corte arrotolata, mentre un’altra camicia gli bloccava le mani lasciando un’apertura di circa 30 centimetri. I piedi erano invece bloccati con del nastro adesivo.

Si ritiene che la morte risalga a 36-48 ore prima del ritrovamento del corpo. Al momento non è stata ancora effettuata l’autopsia, ma il magistrato incaricato delle indagini, Maddalena Chergia, la disporrà al più presto.

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