La protesta dei governatori sul CPR nelle Regioni: una questione che coinvolge persone tra i 25 e i 60 anni
Il governatore toscano, Eugenio Giani, ha espresso la sua contrarietà all’apertura di Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) in Toscana. Secondo Giani, il vero problema dell’immigrazione non è come espellere gli immigrati, ma come accoglierli e integrarli. Ha sottolineato che prima di pensare a rimpatriarli, è necessario fornire loro cibo, alloggio e assistenza. Giani ha affermato che i Cpr non sono la risposta appropriata ai flussi migratori, ma piuttosto si dovrebbe concentrarsi sull’integrazione e sull’accoglienza.
D’altra parte, il governatore dell’Alto Adige, Arno Kompatscher, ha dichiarato che il Cpr nella sua regione sarà utilizzato solo per le esigenze locali e non ci saranno trasferimenti da altre regioni. Il Centro avrà una capienza di circa 50 posti e sarà gestito direttamente da Roma. Kompatscher ha anche annunciato che il ministro degli interni visiterà presto Bolzano per una conferenza sull’ordine pubblico.
Nel frattempo, il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha affermato che tutte le persone presenti nei Cpr hanno precedenti penali. Ha respinto le critiche secondo cui alcune persone perdono il lavoro o il permesso di soggiorno a causa dei Cpr, sostenendo che queste strutture ospitano individui con reati come violenza privata e spaccio di droga. Fedriga ha sottolineato che è importante prendere in considerazione la sicurezza pubblica quando si decide sulla permanenza o il rimpatrio di queste persone.
In conclusione, i governatori toscano, altoatesino e friulano hanno dato il loro parere sui Cpr in diverse regioni italiane. Mentre Giani si oppone all’apertura di tali centri in Toscana, Kompatscher ha assicurato che il Cpr in Alto Adige sarà utilizzato solo per le esigenze locali. Fedriga ha sostenuto che le persone presenti nei Cpr hanno precedenti penali e che è importante valutare la sicurezza pubblica nella gestione di questi centri.