La strategia di Biden per contrastare l’influenza cinese nelle Isole del Pacifico negli Stati Uniti
Il presidente Joe Biden ospita oggi alla Casa Bianca un vertice dei leader delle nazioni delle isole del Pacifico. L’obiettivo di questa riunione è contrastare la crescente presenza e influenza della Cina nella regione. Tuttavia, il primo ministro delle isole Solomon, Manasseh Sogavare, ha deciso di non partecipare al vertice, dopo aver elogiato la cooperazione con la Cina durante il suo intervento all’Assemblea Generale.
Gli Stati Uniti hanno adottato una strategia per contrastare l’influenza cinese aprendo ambasciate a Tonga e preparandosi ad aprirne una a Vanuatu. Durante il vertice di oggi, verrà annunciata l’apertura di rappresentanze diplomatiche alle Cook Islands e a Niue.
Biden e i 18 leader del Forum delle isole del Pacifico discuteranno questioni cruciali per lo sviluppo, come il finanziamento per le infrastrutture e la cooperazione marittima. Inoltre, verrà affrontato il tema dei cambiamenti climatici, con il rappresentante speciale per il clima, John Kerry, che presiederà una sessione sul tema.
Va notato che Timor Est ha appena firmato un accordo di cooperazione strategica con la Cina. Questo accordo prevede una maggiore cooperazione nei settori energetico, agricolo e delle infrastrutture. Timor Est parteciperà anche alla Belt and Road Initiative, il progetto cinese per la via della Seta.
Il presidente del Forum delle isole del Pacifico ha sottolineato che la regione è diventata oggetto di competizione tra gli Stati Uniti e la Cina. In questo contesto, il summit rappresenta un’opportunità per condividere preoccupazioni e cercare soluzioni concrete, in particolare per affrontare i cambiamenti climatici e l’innalzamento del livello del mare.
Il presidente di Tonga ha chiesto agli Stati Uniti di sostenere un maggiore accesso ai finanziamenti per le azioni sul clima. Il segretario generale del Forum delle nazioni isole del Pacifico ha sottolineato l’importanza di agire concretamente sul clima, riconoscendo che la regione è diventata oggetto di interesse strategico e competizione tra le potenze mondiali.