L’ex agente undercover rivela: “La paura come alleata nella mia missione”
Cinzia Nicolini, un’ex dirigente della Polizia di Stato, ha condiviso la sua esperienza come agente sotto copertura durante un convegno a Jesi. Dopo 37 anni di servizio, Cinzia si è ritirata nel 2021, ma ha trascorso 4 anni come agente sotto copertura combattendo il traffico di droga e i reati legati alla pedopornografia.
Cinzia ha ammesso di aver provato momenti di terrore durante queste missioni, ma grazie alla paura è stata in grado di evitare i pericoli o di affrontarli con freddezza, fantasia e il sostegno dei suoi compagni di squadra. La figlia di Cinzia era presente al convegno e ha rivelato che la madre non parlava mai del suo lavoro a casa, ma che sicuramente questo mestiere l’aveva resa più dura.
Durante il convegno, Cinzia ha sorpreso il pubblico presentando due dei suoi compagni di squadra, Peppe e Giovanni, che facevano parte della “squadretta” con cui operava sotto copertura. Li ha definiti la sua “seconda famiglia”. Peppe era il suo bodyguard o autista, mentre Giovanni ascoltava a distanza grazie alle microspie nascoste nel reggiseno di Cinzia.
Cinzia ha raccontato che in alcune operazioni le toccava il ruolo del boss, ma non ha mai avuto problemi ad essere accettata dai criminali, anche quelli di alto rango, nonostante fosse una donna. Per i criminali, quello che conta è se sei un capo criminale, non il tuo sesso.
Nonostante il suo ruolo rischioso, Cinzia ha ammesso di non aver mai portato un’arma durante le sue attività sotto copertura per paura di trovarti in situazioni pericolose. Ha iniziato questa esperienza perché le è stato proposto un corso con agenti americani della Drug Enforcement Administration. È stata una sfida difficile, ma ha superato le prove perché credeva in quello che faceva. Ha smesso perché fisicamente e psicologicamente era diventato molto difficile. Non ce l’avrebbe fatta senza il sostegno dei suoi colleghi e dei suoi cari, che erano le sue due famiglie.
(Fonte: ANSA)